Nel Pd ora inizia la battaglia per le liste
I Dem dovranno bilanciare le tante correnti interne. Le ipotesi su chi ci sarà e chi invece non vuol saperne
▸ SIENA - Finita una battaglia (interna) se ne aprirà subito un'altra. Se il Partito Democratico ha, infatti, faticosamente raggiunto la quadra - si fa per dire - su Bruno Valentini, dopo mesi e mesi di guerra interna che hanno lacerato il partito e forse minato le basi dei Dem, con diversi strappi e qualche "addio" (vedi l'area monaciana), nei prossimi giorni si aprirà la querelle relativa alla composizione della lista degli aspiranti consiglieri comunali.
Trentadue
Servono trentadue nomi (anche se la legge permette un minimo di ventuno), di cui almeno un terzo donne e non sarà semplice comporre il "puzzle" che rispecchi le varie anime del Partito Democratico, compresi tutti i vari riposizionamenti. Non faranno parte della partita, come detto, i rappresentanti dell'area di Alberto Monaci che hanno ribadito con chiarezza di non voler appoggiare la candidatura di Bruno Valentini e di volersi muovere in maniera autonoma. Diventa impossibile, dunque, un loro inserimento nella lista dei candidati al consiglio comunale sotto il simbolo del Partito Democratico.
Compito del segretario Simone Vigni (che ha fatto appello all'unità del partito) e del sindaco Bruno Valentini sarà quello di trovare la giusta sintesi fra rappresentatività del resto delle correnti (o anime che dir si voglia) e competitività rispet- to al corpo elettorale. Il messaggio lanciato dal consigliere regionale Stefano Scaramelli è chiaro in questo senso: "La disponibilità a lavorare nella direzione giusta sta nell'onestà delle proposte che emergeranno e nella capacità di coinvolgimento che verrà messa in campo. Non serviranno promesse o accordi ma la serietà di dimostrare che si vuol cambiare veramente e non solo a parole". L'area che fa riferimento a Scaramelli, dunque, è disposta a dare una mano al candidato sindaco, ma con tutti i se e i ma del caso. Poi ci sono le altre correnti. A partire da quella che fa riferimento a Fiorenza Anatrini, la Sinistra Dem e gli orlandiani, per proseguire con quella che ha sostenuto Marco Borgogni durante il congresso, in cui si trovano i consiglieri Carolina Persi e Massimiliano Bruttini oltre all'ex sindaco Ceccuzzi.
Difficile ipotizzare nomi in questa situazione. Potrebbero riprovarci Gianni Porcellotti, anche in base al ritrovato feeling con il sindaco Valentini, o il presidente del consiglio comunale Mario Ronchi, che nel 2013 raccolse qualcosa come 502 preferenze. Possibile che siano di nuovo in campo Giulia Periccioli e Stefania Bufalini, mentre non dovrebbe correre di nuovo il consigliere attuale Federico Nesi. Come dichiarato al "Corriere" ci sta pensando lo stesso Giovanni Mezzedimi, anche in base alla parole di Scaramelli. Sul fronte degli orlandiani difficile che scenda in campo direttamente Fiorenza Anatrini, magari potrebbe essere la volta di qualche giovane.
Nomi Mission Impossible?
Non è facile, di questi tempi, per nessuno comporre una lista di candidati al consiglio comunale. Il Pd che esce diviso prima dal congresso e poi soprattutto dalla querelle che ha portato alla ricandidatura di Bruno Valentini ha di fronte una partita ancora più complicata. E' una "mission impossible"? Viste le divisioni registrate e l'endemica litigiosità sembra proprio di sì. ◀