Via Montanini è un acquitrino e i lavori rallentano Incassi dimezzati per i commercianti della strada
“Situazione drammatica: in qualche giornata nemmeno un cliente. Ora ci preoccupano gli studi di settore”
▸ SIENA - “E' vero, febbraio e marzo sono stati mesi difficilissimi per tutto il commercio senese, ma per noi che abbiamo i negozi in via Montanini sono stati addirittura tragici”. Sotto la pioggia il tratto di strada dove sono in corso i lavori di acquedotto e gas sono ridotti ad un acquitrino. Passanti con le scarpe infangate si puliscono nella moquette verde stesa davanti agli ingressi dei negozi. Un tocco di colore per cercare di arredare un cantiere in corso ormai dallo scorso 8 gennaio. Dopo una lunga trattative i commercianti di via Montanini hanno accettato di buon grado gli step di lavori improrogabili disposti dal Comune. In effetti nel primo tratto, quello fino alla Piazzetta degli Alberghi, i lavori hanno mantenuto i tempi concordati e nel periodo natalizio è stato possibile chiudere il cantiere e riaprire l'intera strada.
Ma dall'8 gennaio la storia è cambiata. Per ben due volte la Soprintendenza, che ha seguito passo passo gli scavi, ha bloccato i lavori. Le condutture del gas erano andate qualche centimetro più del previsto in profondità e quindi era necessario effettuare verifiche. Poi c'è stata la neve e la piog- gia che hanno ulteriormente dilatato i tempi.
"Il tratto dalla piazzetta degli Alberghi a via del Cavallerizzo sarebbe dovuta essere già terminata e lastricata - spiega Mara Boscarini portavoce di tutti i commercianti della strada - ed invece si sono conclusi da solo due giorni gli interramenti. E dopo Pasqua inizieranno a lastricare". Giovedì scorso il sindaco Valentini, su invito dei commercianti, ha effettuato un nuovo sopralluogo ed incontro nella via insieme a tutti i tecnici preposti ai lavori. "Non possiamo addebitare colpe a nessuno - prosegue Mara Boscarini - ma siamo stremati. I senesi dall’inizio dei lavori non passano più dalla strada, chi ha un passeggino fa difficoltà e il cantiere non invoglia i turisti di passaggio. Gli incassi sono più che dimezzati, ma restano da pagare affitti, utenze, tasse, contributi e, chi ce l’ha, anche mutui”.
Molti commercianti quasi si vergognano ad ammettere che ci sono giornate in cui gli incassi sono stati zero. “E in quel momento - dice una negoziante - inizi a temere di non farcela”. “Adesso ci preoccupano anche gli studi di settore - dice Mara Boscarini - perchè quest’anno nessuno di noi risulta nè congruo nè coerente. E quando è così rischiamo che ci vengano imputate tasse sulla differenza tra quello che è stato dichiarato e quello che avresti dovuto guadagnare. E’ la legge. Per questo chiediamo di fare una azione comune per cercare di non avere, oltre al danno, anche la beffa”.
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