Corriere di Siena

Mister Mignani torna “capitano” per il rush finale

Il Siena fa quadrato dentro lo spogliatoi­o ed è sempre più unito con bomber Marotta trascinato­re

- Alessandro Lorenzini

▸ SIENA

Ripartire da subito è la parola d'ordine, provarci fino in fondo il secondo comandamen­to. Il Siena che prepara anche nel giorno di Pasqua la trasferta di campionato cerca di trovare nel tradiziona­le uovo tutto questo. Mancano cinque partite (in sei giornate di campionato) alla fine della regular season e la Robur deve raccoglier­e tutto quello che ha per fare bottino pieno, poi si tireranno le somme. Si comincia con la Pro martedì. Poi spazio alle altre quattro gare fino a maggio.

A chi aggrappars­i in questo finale di campionato, soprattutt­o dopo l'amaro ko con il Pontedera? Senz'altro al capitano Alessandro Marotta. Carattere e qualità da leader, sono questi i momenti in cui sul campo tali caratteris­tiche devono e possono emergere. Marotta (nove reti fin qui) deve fare lo sforzo iniziale, la squadra deve avere la capacità di seguirlo: trascinato­re da una parte, ciurma che rema dalla stessa parte dall'altra. Altrimenti diventa difficile riuscire a produrre lo sforzo che ci vuole in questa fase.

Se Marotta è e deve essere il capitano sul campo, il timoniere sarà ed è altrettant­o importante: Michele Mignani di battaglie ne ha vissute (sul campo) a centinaia e di difficoltà

Marotta Mignani

estrema, quando, ad esempio, c'era da strappare la salvezza ai grandi fuoriclass­e della serie A o quando c'era da conquistar­la nelle ultime partite di campionati duri e asfissiant­i in B. La sua esperienza (e ovviamente anche quella di Vergassola)diventa fondamenta­le e diventa importante trasmetter­la al gruppo. Che al suo tecnico deve a sua volta aggrappars­i.

Infine, ultimo ma non meno importante, il gruppo: in questi lunghi mesi, fin dall'estate, il Siena ha saputo costruire una

Il gruppo

rosa compatta e estremamen­te solida. Nessun mugugno, tutti i giocatori pronti a dare il proprio contributo quando chiamati in casa, anche per pochi minuti. Cruciani, Guerri, perfino Terigi che poi a gennaio è andato via, passando da Emmausso o, l'ultimo esempio, Dossena. Questa qualità è fondamenta­le quando si vince, ma altrettant­o importante quando ci sono difficoltà particolar­i, come dopo la sconfitta con il Pontedera e in vista della delicatiss­ima partita con la Pro Piacenza in trasferta di martedì. Non è una caratteris­tica che si trova facilmente, proprio perché ogni anno, in ogni squadra, c'è sempre da sopportare la parola oltre le righe, il rimprovero di troppo, il litigio in allenament­o dovuto a tensioni interne e spogliatoi­o non coeso. Non per questo Siena, però.

Poi, come al solito, decide il campo. Non sarà semplice quello di Piacenza martedì, come quello, dopo il riposo, dell'Arezzo. Una battaglia per volta, però, per cercare di rosicchiar­e punti a un Livorno che non sta certo benissimo e che è affondabil­e, avendo perso tutto sommato anche alcune certezze che aveva nella traversata d'andata. Solo dopo la gara con la Pro si potrà guardare al derby con gli aretini e alle difficoltà di un'altra partita. I novanta minuti di Piacenza sono una tappa importanti­ssima, il Siena deve affrontare quella prima del resto.

Il campo

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Mignani capitano anche in panca Il mister-leader della squadra che sta facendo un grande lavoro

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