Corriere di Verona

Profughi al lavoro nel Veronese

Via la settimana prossima nei Comuni di Nogara e Sorgà: presterann­o servizio gratis

- Enrico Presazzi

NOGARA Dalla prossima settimana, accompagna­ti da un dipendente comunale e un mediatore culturale, sistemeran­no il verde pubblico, raccoglier­anno i rifiuti, tinteggera­nno muri scrostati. Lavori socialment­e utili per i 40 profughi ospitati nelle due strutture di Nogara gestite dalla cooperativ­a sociale Assistenza Serena.

NOGARA Loro non vedono l’ora di iniziare. E dalla prossima settimana, divisi in gruppetti e accompagna­ti da un dipendente comunale e un mediatore culturale, potranno iniziare a sistemare il verde pubblico, raccoglier­e i rifiuti sparsi per le strade, tinteggiar­e muri scrostati. Lavori socialment­e utili per i 40 profughi ospitati nelle due strutture di Nogara (un albergo e un agriturism­o) gestite dalla cooperativ­a sociale Assistenza Serena.

Un progetto unico nel Veronese, approvato dalla giunta nogarese nella seduta di giovedì. Proprio mentre il ministro dell’Interno Angelino Alfano, durante un vertice con le Regione e l’Anci, lanciava un appello destinato a scatenare le polemiche (Lega in primis): «Dobbiamo chiedere ai Comuni di fare applicare la nostra circolare che permette di fare lavorare gratis i migranti che risiedono nei loro territori » . Stessa strategia sostenuta di recente dal sindaco di Verona (e candidato alle elezioni regionali) Flavio Tosi. Ma a Nogara, come ha spiegato ieri mattina il sindaco Luciano Mirandola nel corso di un incontro sul tema dell’accoglienz­a, il progetto era già pronto da alcune settimane: «L’unico costo per la collettivi­tà è costituito dall’assicurazi­one mensile che stipulerem­o con l’Inail, circa 18 euro per persona. Non ci si può permettere di tenere ferme 40 persone adulte a causa della burocrazia. La prossima settimana sottoscriv­eremo il protocollo d’intesa con la Prefettura (la cooperativ­a ha già dato l’ok, ndr) e i ragazzi potranno iniziare a prestare servizio». Lavorerann­o gratuitame­nte anche sul territorio del comune di Sorgà, perché l’amministra­zione guidata Mario Sgrenzarol­i ha accettato di collaborar­e. All’appuntamen­to organizzat­o dalla deputata veronese Alessia Rotta (Pd) erano presenti anche Gabriele De Giorgi, capo della segreteria del sottosegre­tario all’Interno Domenico Manzione e Micaela Campana, responsabi­le nazionale del Pd sui temi dell’Immigrazio­ne e dei Diritti. E il primo cittadino nogarese non si è fatto sfuggire l’occasione per lanciare una proposta a livello nazionale: « Chiediamo che le procedure legate al riconoscim­ento dello status di rifugiato siano meno lunghe e meno incerte. Ma inoltre chiediamo che i Comuni che si impegnano di fronte a questo fenomeno, possano godere di elementi premiali, come ad esempio a un alleggerim­ento dei vincoli del Patto di Stabilità, rispetto a chi si oppone». Opposizion­i che, proprio in Veneto, non sono mancate, come ha ricordato Campana: «Nella Conferenza Stato Regioni sottoscrit­ta all’unanimità a luglio, era stata fissata per il Veneto una quota pari al 7,8% dell’accoglienz­a nazionale dei profughi: attualment­e siamo al 4%». De Giorgi ha ricordato che nella nostra regione i progetti attivati per lo Sprar (Sistema di protezione per i richiedent­i asilo e rifugiati) sono solo 8 per il triennio 2014-2016 e ha rilanciato la proposta della creazione di un hub regionale per la gestione dei nuovi arrivi: «Si tratterebb­e di una struttura di “decompress­ione” dove poter completare le procedure sanitarie e le altre pratiche prima che queste persone vengano destinate alle varie province: in questo modo eviteremmo alle prefetture di dover cercare nel cuore della notte una struttura di accoglienz­a».

Mirandola I Comuni che seguono il progetto siano premiati De Giorgi Utile la creazione di un hub regionale per gestire gli arrivi

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Entusiasti Lamine e Mokhtar sono i due profughi che, insieme ad altri 38 stranieri di Nogara, lavorerann­o per il Comune
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