Profughi al lavoro nel Veronese
Via la settimana prossima nei Comuni di Nogara e Sorgà: presteranno servizio gratis
NOGARA Dalla prossima settimana, accompagnati da un dipendente comunale e un mediatore culturale, sistemeranno il verde pubblico, raccoglieranno i rifiuti, tinteggeranno muri scrostati. Lavori socialmente utili per i 40 profughi ospitati nelle due strutture di Nogara gestite dalla cooperativa sociale Assistenza Serena.
NOGARA Loro non vedono l’ora di iniziare. E dalla prossima settimana, divisi in gruppetti e accompagnati da un dipendente comunale e un mediatore culturale, potranno iniziare a sistemare il verde pubblico, raccogliere i rifiuti sparsi per le strade, tinteggiare muri scrostati. Lavori socialmente utili per i 40 profughi ospitati nelle due strutture di Nogara (un albergo e un agriturismo) gestite dalla cooperativa sociale Assistenza Serena.
Un progetto unico nel Veronese, approvato dalla giunta nogarese nella seduta di giovedì. Proprio mentre il ministro dell’Interno Angelino Alfano, durante un vertice con le Regione e l’Anci, lanciava un appello destinato a scatenare le polemiche (Lega in primis): «Dobbiamo chiedere ai Comuni di fare applicare la nostra circolare che permette di fare lavorare gratis i migranti che risiedono nei loro territori » . Stessa strategia sostenuta di recente dal sindaco di Verona (e candidato alle elezioni regionali) Flavio Tosi. Ma a Nogara, come ha spiegato ieri mattina il sindaco Luciano Mirandola nel corso di un incontro sul tema dell’accoglienza, il progetto era già pronto da alcune settimane: «L’unico costo per la collettività è costituito dall’assicurazione mensile che stipuleremo con l’Inail, circa 18 euro per persona. Non ci si può permettere di tenere ferme 40 persone adulte a causa della burocrazia. La prossima settimana sottoscriveremo il protocollo d’intesa con la Prefettura (la cooperativa ha già dato l’ok, ndr) e i ragazzi potranno iniziare a prestare servizio». Lavoreranno gratuitamente anche sul territorio del comune di Sorgà, perché l’amministrazione guidata Mario Sgrenzaroli ha accettato di collaborare. All’appuntamento organizzato dalla deputata veronese Alessia Rotta (Pd) erano presenti anche Gabriele De Giorgi, capo della segreteria del sottosegretario all’Interno Domenico Manzione e Micaela Campana, responsabile nazionale del Pd sui temi dell’Immigrazione e dei Diritti. E il primo cittadino nogarese non si è fatto sfuggire l’occasione per lanciare una proposta a livello nazionale: « Chiediamo che le procedure legate al riconoscimento dello status di rifugiato siano meno lunghe e meno incerte. Ma inoltre chiediamo che i Comuni che si impegnano di fronte a questo fenomeno, possano godere di elementi premiali, come ad esempio a un alleggerimento dei vincoli del Patto di Stabilità, rispetto a chi si oppone». Opposizioni che, proprio in Veneto, non sono mancate, come ha ricordato Campana: «Nella Conferenza Stato Regioni sottoscritta all’unanimità a luglio, era stata fissata per il Veneto una quota pari al 7,8% dell’accoglienza nazionale dei profughi: attualmente siamo al 4%». De Giorgi ha ricordato che nella nostra regione i progetti attivati per lo Sprar (Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati) sono solo 8 per il triennio 2014-2016 e ha rilanciato la proposta della creazione di un hub regionale per la gestione dei nuovi arrivi: «Si tratterebbe di una struttura di “decompressione” dove poter completare le procedure sanitarie e le altre pratiche prima che queste persone vengano destinate alle varie province: in questo modo eviteremmo alle prefetture di dover cercare nel cuore della notte una struttura di accoglienza».
Mirandola I Comuni che seguono il progetto siano premiati De Giorgi Utile la creazione di un hub regionale per gestire gli arrivi