Corriere di Verona

Fondazioni bancarie, il Pd chiede chiarezza

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Per Verona, Unicredit non è solo una banca. Quel marchio vuol dire storia, investimen­ti, credito. E tanti, tanti posti di lavoro, sol che si pensi che più di mille persone andranno a lavorare nella nuova sede agli ex Magazzini Generali, dove sarà ospitata anche la direzione regionale dell’Istituto, mentre più di 300 lavorano al Centro Elettronic­o di Verona est, e via dicendo.

Di qui la preoccupaz­ione con cui il Partito Democratic­o guarda alle recenti clamorose svolte, con la prima estromissi­one di Verona dal cda milanese, ma non solo. L’onorevole Vincenzo D’Arienzo e il capogruppo comunale Michele Bertucco sono tornati ieri a sollevare la questione, ponendo alcuni interrogat­ivi decisament­e «pesanti». A partire da quello… pecuniario. Con le nuove norme, le Fondazioni bancarie non potranno andare oltre ad un terzo di partecipaz­ioni nelle banche. Il che vuol dire che Fondazione Cariverona dovrà «liberare» e reinvestir­e altrove circa 600 milioni di euro. Dove li metterà? Con quali obiettivi?

D’Arienzo e Bertucco hanno sottolinea­to come non sia ovviamente la stessa cosa puntare su di un ingresso di Cariverona nel Banco Popolare oppure nella Popolare di Vicenza. Di qui il «pressante invito» dei due dirigenti del Pd affinché si

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