I giudici: inquinamento, Rotamfer non ha colpe
Né Rotamfer né i successivi acquirenti dell’area «risultano responsabili dell’inquinamento denunciato». Farà discutere la sentenza con cui due giorni fa il Tar del Veneto ha dato ragione a Rotamfer annullando l’ordinanza con cui il Comune di Castelnuovo del Garda aveva «ordinato di mettere in atto tutte le misure di prevenzione e messa in sicurezza di emergenza del sito, dandone comunicazione agli enti pubblici, presso cui è stato accertato il superamento, oltre le concentrazioni soglia di contaminazione di taluni parametri indicati, nonché di predisporre, entro trenta giorni il piano di caratterizzazione». Atto cancellato dai giudici amministrativi sulla scorta dell’«assorbente considerazione che le ditte ricorrenti non risultano responsabili dell’inquinamento denunciato». O meglio, precisa il Tar nelle motivazioni, «non lo risultano univocamente e incontestabilmente, come del resto nemmeno l’istruttoria è riuscita a dimostrare». Anche perché «si ricorda che, visto il superamento delle concentrazioni alla luce del proposto Piano di caratterizzazione, si chiedeva documentata relazione in ordine alla presenza, ed eventualmente in quale concentrazione, nell’isola ecologica comunale situata a nord est dell’impianto della ricorrente delle sostanze inquinanti». Ebbene, «dalla relazione del Comune risulta bensì la concentrazione del tetracloroetilene anche nell’isola ecologica, più modesta rispetto a quella presente nella proprietà delle società ricorrenti, ma anche essa è incapace di escludere del tutto come da questa possano “migrare”le sostanze inquinanti». Stavolta, dunque, il braccio di ferro se lo aggiudica Rotamfer.