Usl 21, inchiesta sulla gara per il primario
Pronto soccorso di Legnago, bando annullato dal dg. Il Tar gli dà ragione, i pm indagano
VERONA Dapprima fu la lettera di un «corvo». Da lì seguirono esposti e denunce: il risultato è che adesso, su quel concorso sospetto annullato tre mesi fa dal dg dell’Usl 21, sta indagando la procura. E pensare che un anno fa, di questi tempi, la nomina del nuovo primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Legnago pareva cosa fatta. Tutto sembrava incanalato a concludersi regolarmente e senza intoppi: a bloccare ogni cosa, come un fulmine a ciel sereno, fu la lettera di un corvo.
Dapprima fu la lettera di un «corvo». Da lì seguirono esposti e denunce: il risultato è che adesso, su quel concorso sospetto annullato tre mesi fa dalla direzione generale dell’Usl 21, sta indagando la procura. E pensare che un anno fa, di questi tempi, la nomina del nuovo primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Legnago pareva cosa fatta. Tutto sembrava incanalato a concludersi regolarmente e senza intoppi: si era insediata una commissione esaminatrice (incaricata ufficialmente il 20 giugno 2014 dal direttore generale dell’Usl 21 Massimo Piccoli) e nel giro di un mese,il 17 luglio 2014, i commissari avevano indicato allo stesso dg la propria preferenza all’interno della rosa di 15 candidati che si erano fatti avanti per contendersi l’incarico. Tutto ok? Macché, visto che a distanza di un altro mese, a fine agosto 2014, come un fulmine a ciel sereno si fa avanti un « corvo » , un anonimo, che mette nero su bianco in una lettera indirizzata ai vertici dell’Usl 21 una serie di pesanti sospetti sullo svolgimento e l’esito della selezione per il nuovo primario del Pronto soccorso che (unitamente al Punto di primo intervento dell’ospedale di Bovolone) gestisce un bacino da 70mila pazienti l’anno.
Ma torniamo alla missiva anonima: si parla di una presunta «vicinanza» affettiva tra uno dei candidati e una funzionaria (poi trasferita) dell’Usl 21. Quanto bastava per far intervenire il dg Piccoli: innanzitutto, attraverso l’invio di un esposto in procura, e poi con la nomina di una commissione di esperti, composta tra gli altri dall’avvocato amministrativista Giovanni Sala, incaricata di riesaminare l’operato della commissione di gara e la documentazione relativa al concorso «sospetto». E così arriviamo a quest’anno, quando la commissione di controllo conclude i propri accertamenti sollevando una serie di dubbi e riscontrando presunte anomalie sulla selezione per il nuovo primario. A quel punto la commissione di gara viene invitata a riesaminare gli atti e formulare ulteriori proposte, ma alla direzione generale dell’Usl 21 viene risposto in senso negativo. In altre parole,