«Ormai è un uomo disperato» Le repliche degli uomini nel mirino
Dall’Usl 8 arriva il «no comment». Volpe: «Io lo denuncio»
PADOVA Le repliche alle accuse di Sernagiotto oscillano dal «ormai è disperato» di Volpe al «tanto meglio avercelo come nemico, in periodi come questi» di Garbin. I diretti interessati rispediscono tutte le accuse al mittente, con gli interessi del caso. Tutti, a parte l’azienda sanitaria locale di Asolo, quell’Usl 8 tirata in ballo per via dei mancati controlli. Dalla direzione arriva un secco no comment, che si allinea al silenzio di questi giorni, nei quali l’Usl non è mai intervenuta nello scandalo di Nervesa.
Roberto Volpe, presidente delle 300 case di riposo dell’Uripa, Unione regionale istituti per anziani del Veneto, coglie l’occasione per tirare fuori dal cassetto una lettera di cinque anni fa, protocollata negli uffici della Regione il 13 aprile del 2011. « Incredibile, se la prende ancora con mio fratello», dice Volpe. «E pensare che aveva già iniziato questa battaglia all’inizio del suo mandato, tanto che poi si è dovuto scusare», e mostra il documento, un carteggio tra legali. E ancora: «Mi meraviglio di essere così potente da poter influenzare appalti decisi con bandi pubblici». Arriva quindi la stoccata: «E’ disperato, ormai vale tutto. Ma il mondo del sociale e socio sanitario ha già emesso la sentenza su questa vicenda ed è di condanna amorale senza possibilità di appello».
Indispettito dalle accuse di Sernagiotto è anche Michele, il fratello, che ha uno studio a Bassano del Grappa. «Ho trent’anni di esperienza nei lavori pubblici, a volte si vincono i bandi e a volte si perdono», dice. «Se ci sono gli estremi, procederemo con la denuncia penale per diffamazione. Io non lavoro con mio fratello, le accuse di Sernagiotto mi creano un danno professionale».
Più circostanziate le parole rivolte dall’ex assessore a Domenico Garbin, che si difende ricordando i propri 35 anni di lavoro volontario in una cooperativa sociale. «Lì ci sono veri soci, le accuse mi lasciano del tutto sereno», dice. «Di fronte a queste esternazioni, anzi mi sento spinto ad interessarmi con professionalità a questa triste vicenda che ha inferto al terzo settore una terribile ferita». Garbin poi spiega di aver trasmesso ai consiglieri regionali della documentazione tec- nica di approfondimento che dimostra che «la legge 7/2011 non consentiva il finanziamento di acquisto di immobili ma solo quello della costruzione e ristrutturazione».
Sul fronte del suo «conflitto di interessi»: «Accade normalmente che ci si possa trovare di fronte a potenziali conflitti di ruolo: se questo avviene all’interno di un organo di controllo o di un consiglio di amministrazione, si evidenzia con serenità il potenziale conflitto e, non si partecipa alla discussione nè tanto meno al voto».
Infine, l’invito all’ex assessore Sernagiotto all’Oasi Rossi di Santorso, sito visitato da circa 30.000 persone all’anno, «dove potrà verificare di persona la comunità residenziali per la salute mentale, in convenzione con l’Usl 4, e tutte le attività della fattoria sociale che vivono e danno lavoro a tanti ragazzi senza nessun contributo pubblico».
Garbin Col conflitto di interesse non si deve votare