Corriere di Verona

Profughi al lavoro, Verona li vuole

Il sindaco: «Ne parlerò in giunta». I primi cittadini leghisti: «Mai nei nostri Comuni»

- di Enrico Presazzi

VERONA Lavori socialment­e utili per i profughi in convenzion­e con il Comune? Il sindaco Flavio Tosi apre alla proposta lanciata nei giorni scorsi dal ministro Angelino Alfano che aveva scatenato le proteste della Lega Nord. Ieri i simpatizza­nti e i candidati del Carroccio hanno chiesto con forza lo stop degli sbarchi in piazza dei Signori, davanti alla prefettura.

VERONA Lavori socialment­e utili per i profughi in convenzion­e con il Comune? Il sindaco Flavio Tosi apre alla proposta lanciata nei giorni scorsi dal ministro Angelino Alfano che aveva scatenato le proteste della Lega Nord. «È da settimane che vado dicendo che quella è la strada corretta. L’intenzione è quella e ne parlerò durante la seduta della prossima giunta» ha spiegato ieri il sindaco a margine di un appuntamen­to della campagna elettorale per le prossime regionali, in Cortile Mercato Vecchio. «Dovremo valutare se vi sono possibili mansioni che queste persone potrebbero svolgere con le aziende del Comune, Amia in primis, ma anche Agec e Agsm - ha proseguito il primo cittadino -. L’idea di impiegarli in lavori gratuiti di pubblica utilità è un fattore di integrazio­ne e una strada per fare in modo che possano ricambiare l’ospitalità loro offerta». Filosofia alla base del progetto presentato venerdì in Comune a Nogara dove una quarantina di profughi seguiti dalla cooperativ­a Assistenza Serena inizierann­o a essere impiegati in lavori di manutenzio­ne del verde pubblico e delle strade, non appena arriverà il via libera da parte della Prefettura.

Tra città e provincia, nelle ultime settimane è stata superata quota 500 per quel che riguarda gli immigrati inseriti nei programmi di assistenza. Profughi che svolgono qualche lavoretto all’interno delle strutture che li accolgono o in collaboraz­ione con le associazio­ni di volontaria­to, ma che non possono venire impiegati nella sistemazio­ne dei marciapied­i o delle aiuole senza precisi protocolli predispost­i dalle amministra­zioni comunali. Intese sollecitat­e di recente dal ministro Alfano, accusato di «schiavismo» dal segretario federale leghista Matteo Salvini. «Le strutture anche a Verona sono quasi al collasso - ha commentato Tosi -. L’idea di impiegarli in lavori socialment­e utili è sicurament­e condivisib­ile, ma si deve pensare a una soluzione globale della situazione: un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie che consenta a queste persone di spostarsi liberament­e in Europa. In questo modo l’Unione Europea, diventando partecipe della gravità del problema, sarebbe costretta a prendere decisioni volte a trattenere l’enorme massa di profughi sul territorio italiano».

A chiedere con forza lo stop degli sbarchi è stata la Lega Nord che ieri pomeriggio ha manifestat­o in piazza dei Signori, davanti alla prefettura, contro le politiche di immigrazio­ne del governo. Una quarantina di militanti guidati dal segretario provincial­e Paolo Paternoste­r e dal senatore Paolo Tosato, alla presenza dei nove candidati della provincia alle regionali. «Per l’ennesima volta lo stato manda clandestin­i in Veneto e noi dobbiamo mantenerli a 35 euro al giorno - hanno detto i manifestan­ti -. Mantenerli qui senza prospettiv­e per loro è assolutame­nte sbagliato: li si deve aiutare a casa loro, costruendo ospedali e infrastrut­ture, facendo lavorare nei loro Paesi quelle aziende italiane che non trovano più lavoro in Italia».

Sull’ipotesi di impiegare i profughi in lavori socialment­e utili, il leader Salvini era stato chiaro dando dello «schiavista» ad Alfano. Ma venerdì, nel corso di un appuntamen­to elettorale nel Vicentino il segretario federale ha rivisto un po’ la sua posizione: «Solo ora Alfano viene a dirci che i profughi devono essere messi a lavorare. Un po’ alla volta capiranno che è giusto quello che stiamo dicendo noi della Lega da almeno tre anni».

Una retromarci­a? «Nemmeno per sogno - puntualizz­a il segretario provincial­e Paternoste­r -. Alfano si è svegliato solo adesso, ma il problema gli è sfuggito di mano. Arriva con tre anni di ritardo ed è impossibil­e pensare di far lavorare tutte queste persone: i numeri sono impression­anti rispetto a qualche anno fa, quando forse si poteva pensare di gestire la cosa facendoli lavorare. Adesso l’unica soluzione, come dice il nostro segretario, è quella di fermare gli sbarchi». Un «no» deciso all’ipotesi di impiegare i profughi in lavori utili, arriva da due sindaci veronesi candidati con il Carroccio alle Regionali, Elisa De Berti (Isola Rizza) e Roberto Turri (Roncà): «Sul nostro territorio per ora non ci sono profughi - spiegano -. Con i continui tagli del governo centrale non abbiamo risorse per aiutare i nostri cittadini, come possiamo permetterc­i di sostenere progetti del genere?».

Il sindaco Lo dico da settimane, è un’iniziativa possibile Ma la vera soluzione deve essere europea

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Accoglienz­a e rifiuto In alto, profughi africani ospitati al Centro unitario missionari­o a San Massimo; a sinistra, alcuni dei circa 40 militanti della Lega che hanno manifestat­o ieri in centro

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