Pellissier sfida Toni, va in scena il derby dell’Arena
Il capitano (mai titolare nella stracittadina) sfiderà Toni. Nel Verona anche Hallfredsson
Ore 12.30, stadio Bentegodi. Va in scena il derby cittadino tra Chievo e Verona. Nel Chievo dovrebbe giocare dall’inizio Pellissier, mentre l’Hellas si affida al solito Toni. Maran non recupera Zukanovic, mentre Mandorlini avrà a disposizione sia Hallfredsson sia Gomez.
VERONA Le buone nuove, per il Verona, le spedisce la rifinitura mattutina al centro Paradiso di Peschiera del Garda. Tornano a disposizione Emil Hallfredsson e Juanito Gomez, gestiti in questi giorni a ritmo di allenamenti differenziati. Andrea Mandorlini ritrova in extremis due tasselli fondamentali da inserire sulla sua lavagna tattica. Un filo d’incertezza c’è per l’impiego dell’islandese, che è fuori da tre settimane e che ha saltato le ultime quattro partite dell’Hellas. Non dovesse essere al meglio, toccherebbe a Lazaros Christodoulopoulos rimpiazzarlo, con più staccata l’opzione fornita da Mattia Valoti. Ma il rientro dal 1’ di Hallfredsson è più che gettonato, mentre quello di Gomez appare poco meno che sicuro. Un pilastro irrinunciabile, Juanito per il tridente mobile di Mandorlini, per la naturale tendenza a coprire in lungo e in largo la fascia, senza rinunciare a pungere: ci sarà lui sulla corsia di sinistra, con Bosko Jankovic a destra.
In due a fare da supporto a Luca Toni, il terminale d’attacco intorno a cui ruota tutta la manovra del Verona. Cambiamenti forzati, invece, sulla linea difensiva. Con Jacopo Sala e Rafa Marquez fermati dal giudice sportivo, ci sono da rimettere insieme i pezzi. Dunque, Eros Pisano tornerà a destra, con Alessandro Agostini in vantaggio su Pierluigi Brivio per la maglia da titolare sul binario mancino. Al centro, Vangelis Moras è puntello certo, mentre Guillermo Rodriguez è davanti a Frederik Sorensen e Rafa Marques per l’altro lato della coppia. In mediana, oltre alla questione, in fase di valutazione, relativa ad Hallfredsson, Mounir Obbadi e Panagiotis Tachtsidis.
E se il Verona cambierà, data la contingenza, tra assenze e recuperi, il Chievo non muterà di una virgola rispetto alle indicazioni degli ultimi. Come l’Hellas, si affiderà all’assetto più consolidato, al marchio di fabbrica che ha consentito di agguantare la salvezza con piena tranquillità.
Quattro difensori, altrettanti mediani, due punte e rubare palla nella metà campo altrui come idea di base. Maran ha trovato la tara con quel modulo lì, quello che vale la quarta miglior difesa del torneo e la seconda percentuale più alta di biglie intercettate in territorio altrui (dopo la Juventus). Il problema del derby, semmai, sono gli interpreti, specialmente in difesa.
Là dietro, a sinistra, non ce la fa Zukanovic: non convocato, il bosniaco. A destra, invece, Frey s’è allenato pochissimo: « È convocato, ma devo ancora valutare quando (dall’inizio, a gara in corso?, ndr) e se impiegarlo», così Rolly Maran.
Se anche Frey salta il giro, i terzini dovrebbero essere Schelotto (destra) e Biraghi (sinistra) ma occhio anche a Sardo, laterale puro che ha passato la stagione nelle retrovie.
Dubbio anche in mezzo: tre uomini, Dainelli-Cesar-Gamberini, e due maglie a disposizione. Ma soprattutto, la sorpresa del derby potrebbe essere Pellissier: il capitano clivense non ha mai giocato una stracittadina da titolare, Maran sta pensando di regalargli la grande chance e dice che «sì, Pellissier potrebbe essere sicuramente un’ipotesi, com’è sempre stato, d’altronde, visto che Sergio lavora sodo ogni giorno per mettermi in difficoltà».