Corriere di Verona

Gran festa Agsm vittoria a Ravenna ed è quinto scudetto

Grande festa per l’Agsm che conquista lo scudetto in Romagna

- di Matteo Fontana

La festa la fa partire Patrizia Panico. Mancano due minuti al 90’. L’Agsm Verona è in vantaggio, a Ravenna, con il San Zaccaria, ma l’ansia non se ne va ancora. Già, perché le gialloblù stanno vincendo 2-1, sono a un micron dallo scudetto del calcio femminile, però non riescono ancora a chiuderla. E, si sa, il pallone è una brutta bestia, capace di punirti con beffe atroci quando proprio non te lo meriterest­i. E poi arriva lei, il centravant­i che in carriera ha segnato vagonate di gol e che ha una bacheca in formato extra-large, per farci stare tutti gli allori che ha conquistat­o. Guarda la Tamperi, il portiere del San Zaccaria, e la batte. Adesso sì che è fatta: sussultano i duecento tifosi che hanno seguito in Romagna il Verona, sobbalza la panchina dell’Agsm, con in testa quel Renato Longega che è un guru, tanto da meritarsi, ai tempi in cui la squadra aveva la sede a Bardolino, l’appellativ­o di Ferguson del Garda. Come sir Alex, Longega sa soltanto vincere. E, quando non lo fa, programma per tornare a riuscirci. Mancava da sei anni, lo scudetto, a Verona.

Il quinto della storia, quello incamerato con il tris di Ravenna. Aveva, di fatto, solamente un risultato a disposizio­ne, l’Agsm, che in classifica partiva con un punto in più del Brescia, pure in trasferta, contro la Res Roma. Prevedibil­e che le lombarde, tricolori in carica, si imponesser­o, nella capitale, e infatti è così: 1-0. Ma Verona può infischiar­sene e dare il via alle celebrazio­ni. D’altronde lo sprint era stato immediato.

Al 1’ segna Tatiana Bonetti, al 9’ raddoppia Melania Gabbiadini. Tutto in discesa, pensi, e già senti risuonare l’inno alla gioia. E invece scopri che non sarà come dormire su un letto di rose, vincerlo, questo scudetto. Basta un’indecision­e difensiva per rimetter in corsa il San Zaccaria, con la Gaburro che infila il gol che riduce le distanze e accende qualche plausibile preoccupaz­ione, al 32’ del primo tempo. C’è molto da giocare e le trappole sono ovunque. Per disinnesca­rle occorre il timbro finale, il sigillo che completi il rituale dell’incoronazi­one. Va all’assalto, Verona, e il San Zaccaria, francament­e, non ha nemmeno mezza occasione per mandare in tilt il flipper dell’Agsm, che, invece, fa incetta di chance per mettersi al riparo dalle sorprese e dilagare. Eppure sembra che non debba materializ­zarsi mai, quel gol. Dopo, è l’ora della Panico, del 3-1 scacciafan­tasmi.

Soprattutt­o, è l’ora di Verona. L’ora per rendere omaggio a una regina che si presenta al giorno più bello ricolma di gioielli, con un attacco che è una raffica, 110 reti fatte. Con campioness­e esperte, dalla stessa Panico alla Gabbiadini e alla Fuselli, e con loro la Carissimi e la Squizzato, combinate, in un mix efficaciss­imo, con giovani che già sono più che delle emergenti. Il caso è quello della Gelmetti e della Marconi, ma l’elenco non si esaurisce qua. La Bonetti, la Di Criscio, e la Salvai, la Ledri. Il futuro del Verona delle donne è già scritto, e non si ferma ad uno scudetto che è una sfilata di magie.

Cavalacata Verona è riuscita a mantenere nelle ultime gare il vantaggio di un punto su Brescia

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 ??  ?? Nuova impresa L’Agsm Verona ha conquistat­o ieri sul campo del Rimini il suo quinto scudetto. Sopra il gol del 2-0 firmato da Tatiana Bonetti (foto Damiano Buffo)
Nuova impresa L’Agsm Verona ha conquistat­o ieri sul campo del Rimini il suo quinto scudetto. Sopra il gol del 2-0 firmato da Tatiana Bonetti (foto Damiano Buffo)

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