Moschea in chiesa, l’ultimatum del Comune ai curatori dell’opera «10 giorni per mettersi in regola»
luogo di culto.
Non solo. La chiesa in questione non sarebbe sconsacrata. E così una lettera spedita dal Comune ai curatori dà tempo fino al 20 maggio per produrre «documentazione dell’effettiva riduzione ad uso profano dell’edificio già adibito al culto». Documentazione che, ha specificato venerdì il Patriarcato, avrebbe dovuto prevedere un passaggio con il vescovo e che per il momento sembrerebbe non esserci. La stessa scadenza è stata inoltre indicata anche per modificare l’utilizzo della struttura, abbandonando la preghiera.
Se questo non avverrà, per i curatori e per il padiglione potrebbero scattare pesanti sanzioni amministrative fino ad arrivare alla chiusura forzata dell’area. Questa è un’ipotesi che, anche se lontana, fa rabbrividire i rappresentanti della comunità musulmana. «Sarebbe un colpo molto pesante - dic e Mo h amme d Ami n Al Ahdab, presidente della comunità musulmana di Venezia, - era una bella occasione di condivisione. Ci sono molte storie di integrazione a Venezia, di bambini che sono nati e giocano qui. Di persone arrivate da tempo da ogni parte del mondo. Quello della moschea è un problema rimandato da troppo tempo che bisognerebbe invece affrontare. Le moschee esistono ovunque, nelle grandi città. Solo qui non vengono fatte».
In queste ore, intanto, si sono fatte sentire le prime proteste dei cittadini. È nato un gruppo Facebook «No alla moschea a Venezia» e un gruppo di una quarantina di cittadini, ieri pomeriggio, capitanati da Sebastiano Costalonga, candidato al consiglio comunale con Fratelli d’Italia, è andato fuori dalla moschea per protestare. «Siamo entrati per vedere cosa c’era – dice Costalonga – altro che installazione d’arte, è una moschea vera e propria. Così non va, chiediamo l’intervento del prefetto».
Non erano soli: «I valori del Veneto sono cattolici e cristiani e queste persone devono rispettarli come “ospiti” della città», ha detto ieri Simone Furlan, candidato alle Regionali in Veneto 2015 per la Provincia di Venezia. «Il dialogo interreligioso, auspicabile ed essenziale per una convivenza pacifica, non si può realizzare senza il rispetto delle regole», ha aggiunto invece Michele Scibelli, candidato presidente di municipalità di Venezia con Venezia Popolare.
Ore di tensione, insomma, per tutta la giornata. Al punto che lo stesso questore Angelo Sanna ha deciso di fare un sopralluogo nel pomeriggio per controllare che la situazione fosse sotto controllo. E così è andata.