Corriere di Verona

Auchan, sciopero per i licenziame­nti L’azienda: «Perdite non più sostenibil­i»

- Alice D’Este

VENEZIA Camminava in mezzo al corteo, vestito di blu, con l’immancabil­e croce al collo. Don Enrico Torta ieri era accanto ai lavoratori di Auchan, in sciopero per gli annunciati licenziame­nti da parte dell’amministra­tore delegato. Si sono fermati in 150 su 230 a Mestre. Ma anche a livello regionale l’adesione è stata molto alta, intorno al 60%-70%. È successo anche al centro commercial­e di Bussolengo, l’unico punto vendita del Veneto in cui non siano previsti tagli al personale. «Questo perché – chiarisce Andrea Sabaini, segretario Fisascat Cisl Verona – abbiamo già avuto, negli ultimi anni, procedure di mobilità che hanno ridotto di molto il personale. Tuttavia, anche i lavoratori di Verona devono fare i conti con la disdetta dei contratti aziendali e, quindi, con salari più bassi». A rischiare il posto sono 1426 dipendenti in Italia, di cui 141 in Veneto (38 a Vicenza, 38 a Padova, 65 a Mestre). Per loro le procedure di licenziame­nto sono state avviate all’improvviso, con un margine di trattativa quasi nullo. «Non sono veri esuberi — protesta Maurizia Rizzo della Fisascat Cisl del Veneto — il problema di questa situazione è legato anche alle domeniche aperte. Gli esuberi esistono perché in realtà l’apertura domenicale non ha portato nessun vantaggio. E ha solo peggiorato i problemi già esistenti». È un futuro a tinte fosche quello dipinto per gli ipermercat­i del Veneto. E ieri le tre sigle sindacali hanno manifestat­o unite. «C’è stata grande solidariet­à dagli altri punti vendita — spiega Paolo Battaglini della Filcams Cgil — sono venuti ad appoggiarc­i anche colleghi di negozi non in crisi per il momento ma che potrebbero trovarsi nella stessa nostra situazione in futuro. C’erano colleghi dei Musei civici di Venezia, di Jesolo Turismo, di Coin». Il primo passo vero si farà martedì prossimo, nell’incontro pianificat­o a Roma. Ieri intanto il presidente di Auchan, Patrick Espasa, ha precisato: «I livelli di perdita di esercizio non più sostenibil­i».

(ha collaborat­o Samuele Nottegar)

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