No Tav, i frati benedicono la protesta
Castelnuovo, meno partecipazione rispetto al febbraio scorso. I religiosi: «Siamo con voi»
CASTELNUOVO DEL GARDA Sono scesi di nuovo in strada gli attivisti contrari alla realizzazione della Tav. Ieri pomeriggio la seconda marcia di protesta a Castelnuovo del Garda, con circa 400 partecipanti, (due terzi rispetto alla prima del 14 febbraio a Peschiera).
Anche se «assenti giustificati», i frati del Frassino non hanno fatto mancare il loro appoggio: « Siamo con voi » . Una manciata i candidati alle regionali presenti. Schierati, invece, gli esponenti del M5S.
CASTELNUOVO DEL GARDA Sono scesi di nuovo in strada gli attivisti No Tav. Ieri pomeriggio la seconda marcia di protesta nel Veronese, stavolta a Castelnuovo del Garda, con circa 400 partecipanti, (due terzi rispetto alla prima del 14 febbraio a Peschiera). All’appello mancavano anche i frati del Santuario del Frassino, pur essendo «assenti giustificati «Era impossibile per noi partecipare per i troppi impegni – spiega il rettore Gian Battista Casonato - perché stiamo celebrando la ricorrenza dei 505 anni dall’apparizione della statua della Madonna, con processione e fiaccolata. Ma siamo vicini ai manifestanti e preghiamo per loro». Insomma, hanno avuto anche la benedizione dei frati le centinaia di persone che hanno sfilato in corteo, andata e ritorno da piazza della Libertà a Castelnuovo, fino alla grande rotonda di Cavalcaselle, (quella che congiunge la superstrada regionale 450 che porta ad Affi). Hanno percorso 4 chilometri lungo la statale 11, con il traffico deviato o bloccato per quasi due ore.
In prima fila il sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti e alla partenza anche la prima cittadina di Peschiera Orietta Gaiulli con il suo vice Tiziano Cimarelli (candidato nella lista Tosi alle regionali); e poi consiglieri comunali di maggioranza e minoranza del Comune ospitante la manifestazione. Oltre a Cimarelli, anche una manciata di candidati presenti. Gli organizzatori avevano invitato tutti gli esponenti politici in corsa alle elezioni a partecipare o a mandare una nota in cui esprimessero la loro posizione sulla Tav, ma se ne sono presentati pochi. Schierati, invece, gli esponenti del M5S, con i tre candidati Marta Vanzetto, Samuele Baietta e Ulrica Castagna. Per «L’Altro Veneto Ora Possiamo», (che rappresenta la sinistra), presente Daniele Sartori; mentre per lo schieramento della Moretti, ha aderito Fausto Scappini candidato in «Veneto Civico», la lista degli amministratori, essendo stato lui assessore all’Urbanistica a Castelnuovo nel precedente mandato. Nessun esponente, invece, delle liste degli altri candidati governatori.
«Sono un po’ deluso dalla mancata partecipazione dei castelnovesi – ha sottolineato anche Peretti – Sono qui in veste di sindaco ma anche di cittadino, in quanto è coinvolta anche la casa dei miei genitori che si troveranno il treno ad alta velocità sfrecciare davanti. Ad ogni modo è anche giusto dare la possibilità a tutti di manifestare in modo pacifico, siamo tutti contrari all’opera, ma nonostante le dimissioni del ministro Maurizio Lupi e l’arresto di Ercole Incalza, anche Delrio e il direttore generale Rfi Paolo Signorini hanno ribadito che la Tav è tra le 30 opere prioritarie, quindi ora la cosa migliore è tentare di portare a casa il maggior numero di compensazioni possibili». Con lui ha sfilato anche questa volta il sindaco di Medole, Giovanni Battista Ruzzenenti, unico primo cittadino Pd della zona mantovana, che racconta come il partito voglia cacciarlo per la sua posizione contraria alla Tav. «Speriamo che la politica regionale intervenga – ha esorta il sindaco forzista di Peschiera Orietta Gaiulli – il tracciato si può cambiare e le forze politiche si devono mobilitare per farlo», sebbene i candidati del suo partito non abbiano raccolto l’appello dei manifestanti. Lo stesso Daniele Nottegar, coordinatore dei comitati No Tav punta il dito:«Le forze politiche del centrodestra non hanno accolto l’invito ed è grave poiché la Tav attraversa tutto il Veneto. Siamo delusi dal silenzio istituzionale e in particolare dei sindaci, a partire da quelli di Sona e Sommacampagna, che non si sono fatti vedere o sentire». Invece, il candidato presidente grillino Jacopo Berti, (assente perché a un’altra marcia ad Assisi), ha delegato per il suo intervento Marta Vanzetto. «Quando Berti entrerà in Regione promuoverà tutte le azioni legali per bloccare questa opera e passeremo al setaccio tutti i fascicoli istruttori, a partire dagli appalti».