Cgil contro Sernagiotto «Incarichi agli amici»
Il sindacato si rivolge alla Corte dei conti. L’ex assessore: «Non li ho assunti io»
Esposto della Fp Cgil sul «sistema Sernagiotto». Ieri il sindacato ha svelato di aver presentato un dossier alla procura regionale della Corte dei Conti ancora prima degli scandali del fondo di rotazione: «Milioni di euro spesi in addetti esterni, reclutati attraverso semplici avvisi e non tramite concorsi pubblici». Contratti e incarichi agli amici, l’accusa. L’ex assessore regionale ed europarlamentare replica: «Non feci io le selezioni».
VENEZIA Dalle nomine in Regione ai commissariamenti delle Ipab, passando per gli incarichi negli uffici di direzione e le consulenze nelle case di riposo, il «sistema Sernagiotto» ha impresso un marchio inconfondibile al Sociale in Veneto. Tanto feroci le accuse dei detrattori («gestione clientelare del potere»), quanto strenua l’autodifesa dell’ex assessore («indispensabili rapporti di fiducia»), in una contrapposizione riesplosa recentemente con lo scandalo del fondo di rotazione e rincarata adesso dall’accusa della Fp Cgil: «Milioni di euro spesi in addetti esterni, reclutati attraverso semplici avvisi e non tramite concorsi pubblici». Ricordando di aver già presentato sulla vicenda un esposto alla procura regionale della Corte dei Conti, l’organizzazione sindacale arricchisce ora il dossier documentale di riscontri fotografici: «Ci ha sorpreso vedere che gran parte di quello stesso personale “precario” sia poi comparso nelle foto dei volontari della campagna elettorale per le elezioni europee dell’onorevole Sernagiotto», dice il segretario generale Daniele Giordano.
Le immagini campeggiano sul profilo Facebook dell’europarlamentare. In particolare uno scatto del 22 maggio 2014, cioè tre giorni prima dell’apertura delle urne, immortala lo stesso Remo Sernagiotto con un gruppo di sostenitori, fra cui l’attore-testimonial Fabio Testi, ma soprattutto di stretti collaboratori, voluti dal forzista. Ecco ad esempio Mario Modolo, allora direttore dei servizi sociali, attualmente nel mirino della Regione per l’attuazione del bando. O Antonella Masullo, coordinatrice dell’Osservatorio regionale politiche sociali.
Sei delle altre persone ritratte, tutte con indosso la maglietta-gadget «Io sto con Sernagiotto», nel corso del 2013 avevano ricevuto incarichi di collaborazione coordinata e continuativa deliberati dall’Usl 7, ma in forza di una convenzione siglata con la giunta regionale, che aveva assegnato 1.820.000 euro all’azienda sanitaria di Pieve di Soligo proprio per la gestione amministrativa e contabile dell’Osservatorio. «Sicuramente la loro fede politica non avrà avuto alcuna importanza nel momento del loro reclutamento - commenta Giordano - ma noi continuiamo a pensare che scelte di quel tipo possono compromettere l’imparzialità e l’autonomia delle pubbliche amministrazioni». Ribatte a stretto giro Sernagiotto: «Partecipare alla mia campagna elettorale è stata una libera scelta di quei ragazzi, nello spirito del volontariato tipico della politica. Un po’ quello che accade alle feste dell’Unità, dove agli stand si danno da fare molte delle persone che durante l’anno lavorano per le coop rosse. Per fortuna c’è libertà e non comanda la Cgil, che pure è libera di fare tutti gli esposti che vuole».
In quello depositato alla magistratura contabile ancora nel gennaio del 2013, il sindacato della Funzione pubblica citava le spese per il personale del Sociale autorizzate dalla Regione attraverso contratti di collaborazione («600.000 euro nel 2011 e altri 800.000 euro nel 2012») e stigmatizzava il largo ricorso ai collaboratori esterni («170, di cui 99 in distacco, 38 co.co.co. e 33 consulenti o simili»). Aggiunge ora Giordano: «I requisiti per le mansioni per cui fu avviata la selezione per il conferimento degli incarichi non richiedevano competenze particolari e altamente qualificate: “personale amministrativo con competenze economico gestionali”, piuttosto che “attività amministrative”, oltretutto attraverso una semplice modalità per titoli e colloqui. Per questo già allora chiedevamo alla giunta regionale se non fosse possibile utilizzare personale interno, selezionato attraverso concorsi pubblici e di comprovata professionalità».
La preoccupazione della Fp Cgil è che adesso possano essere i dipendenti a pagare per le storture del fondo di rotazione, qualora dovessero essere accertate nelle varie sedi di giudizio le irregolarità emerse in queste settimane. «Ci attiveremo in tutte le sedi - promette Giordano - per tutelare i lavoratori che, in alcuni casi, possono essere stati spinti a eseguire delibere o atti di cui oggi viene messa in discussione la legittimità. Quando le inchieste toccano dirigenti o funzionari regionali, si denigra e delegittima tutto il mondo del lavoro pubblico, al di là dello spoils system a suo tempo difeso da Sernagiotto». Un sistema, quest'ultimo, che il forzista continua a difendere a spada tratta: «Per quanto riguarda la fascia dirigenziale, sono sempre stato un thatcheriano e me ne vanto, perché i politici devono potersi fidare dei loro collaboratori. Quanto ai contratti esterni dell’Osservatorio, che ne so? Mica li facevo io».
Giordano (Fp Cgil) Ci ha sorpreso vedere che gran parte di quello stesso personale esterno sia poi comparso nelle foto dei volontari della campagna elettorale per le elezioni europee dell’onorevole Sernagiotto La replica L’europarlamentare: «Partecipare alla mia campagna è stata una loro libera scelta»