Lo scontro tra gli ex amici Tosi e Coletto
Accuse e controaccuse degli ex amici sulla Sanità. Litigano anche Stoppato e Valdegamberi
A Flavio Tosi che ha presentato sabato le sue proposte sulla Sanità, ha risposto ieri per le rime Luca Coletto. Ovvero, l’assessore regionale alla Sanità imposto da Tosi a Zaia, amico e sodale politico di una vita, fino alla traumatica svolta di poche settimane fa.
A Flavio Tosi che ha presentato sabato il suo programma elettorale promettendo l’abolizione del ticket sanitario e criticando la decisione della giunta Zaia di tenere aperti gli ospedali di sera per le visite («non ha abbassato significativamente le liste d’attesa e ha solo aumentato i costi») ha risposto ieri per le rime Luca Coletto. Ovvero, l’assessore regionale alla Sanità, amico e sodale politico di una vita, fino alla traumatica svolta di poche settimane fa, quando il sindaco di Verona è stato espulso dal Carroccio e Coletto ha deciso di starsene nel partito, tanto che ora è ricandidato. Succede anche questo nella strana campagna elettorale per le regionali, dove ex amici e alleati se le suonano di santa ragione. Così Coletto bacchetta Tosi, cui deve il suo ruolo di oggi, perché «certi svarioni si possono concedere alla candidata Alessandra Moretti, che in più occasioni ha dimostrato una certa difficoltà a destreggiarsi sui temi sanitari», ma a Tosi, «già a suo tempo «assessore regionale alla sanità, assolutamente no». E Tosi, quello che ha imposto a Zaia Coletto cinque anni fa come esterno, replica che «gli svarioni di chi ha fatto l’assessore alla sanità per 5 anni ed è tuttora in carica sono purtroppo i più gravi in assoluto perché dimostrano una inammissibile ignoranza normativa».
Nel merito, per Coletto l’abolizione dei ticket è «una promessa impossibile da mantenere», un «libro dei sogni». Mentre l’operazione «ospedali aperti di notte», lungi dal non aver prodotto effetti ma solo spostato alla sera prestazioni effettuabili di giorno come sostiene Tosi, ha fatto calare le liste d’attesa « del 7% sia in classe B (entro 10 giorni) che in classe D (tra 30 e 60 giorni). Mentre sono ovviamente rimaste invariate le prestazioni a 180 perché già tutte sono pressoché erogate nei giusti tempi». La palla passa a Tosi, per cui l’abolizione dei ticket «non è né un sogno né demagogia ed è possibile non applicarli così come è stato possibile non applicare le addizionali regionali Irpef e sanitarie». Certo, bisogna fare funzionare bene il sistema «applicando i costi e i servizi standard all’interno della regione», cosa che l’assessorato alla Sanità dell’ex amico Coletto, puntualizza Tosi, non ha saputo fare. E che dire delle visite notturne? «Solo motivi elettorali - attacca Tosi - possono aver indotto l’assessore Coletto a esaltare un provvedimento come quello delle aperture notturne che per mesi e mesi non ha condiviso». Quanto alle liste d’attesa, «Coletto pubblichi i relativi dati Ulss per Ulss e i criteri adottati a tale scopo».
Non è questa l’unica polemica tra ex alleati. Ieri, il tosiano Giuseppe Stoppato ha attaccato Stefano Valdegamberi, candidato con Zaia, ricordandogli gli epiteti che in questi anni ha rivolto al governatore leghista: «”incapace”, “Giano Bifronte”, “lo smemorato di Collegno”, “lo yak (bue tibetano)”, “patetico”, “perso”». Ribatte Valdegamberi: «Temono la mia presenza in lista Zaia. Si dimentica che in Regione ero all’opposizione, Tuttavia, sono state forse piu’ le volte che ho appoggiato in Consiglio i provvedimenti della maggioranza che ritenevo giusti di quelle che li abbia bocciati. Non e’ stato cosi’ invece dai suoi amici tosiani».