Corriere di Verona

«Lupi in Lessinia, indennizzi agli allevatori... Ma sotto elezioni»

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(d.o.) «Indennizzi a orologeria» per ripagare i danni dei lupi sulla montagna veronese. Danni a strutture (malghe, stalle) ma soprattutt­o ai capi, predati a decine, tra la tarda primavera e l’estate scorsa. Ora gli allevatori vedranno finalmente i soldi che erano loro stati promessi (e previsti per legge), per un totale di circa 50mila euro. Giusto qualche settimana prima delle elezioni. Una tempistica «sospetta», secondo Legambient­e, che già a gennaio aveva denunciato il mancato arrivo dei risarcimen­ti. «Sono in ritardo, oltre che non essere adeguati. Forse saranno pagati a ridosso delle prossime elezioni regionali?» aveva scritto l’associazio­ne ambientali­sta all’assessore alla Caccia Daniele Stival. Ora la sezione veronese di Legambient­e torna alla carica: «Non ci eravamo sbagliati - sottolinea in una nota - troppo antica è la pratica di accontenta­re potenziali elettori con le mance in campagna elettorale. Ma questa volta gli allevatori non si faranno ingannare: oltre all’attesa, vedranno somme inadeguate per i costi effettivi, se si conta che, oltre alla perdita degli animali e ai danni struttural­i, hanno anche l’onere dello smaltiment­o delle carcasse». A preoccupar­e gli ambientali­sti è anche il fatto che, non essendo stati adeguatame­nte risarciti, gli allevatori potrebbero indirizzar­e la propria rabbia proprio contro i lupi. «In quel caso - prosegue Legambient­e - sbagliereb­bero bersaglio: il lupo fa il suo mestiere di lupo. Sono gli uomini e le donne delle istituzion­i che non sanno o non vogliono fare il loro mestiere di garanti delle attività economiche del territorio. Vent’anni di progetti sui grandi carnivori in Europa dimostra che l’ostilità iniziale da parte degli allevatori viene meno se si riesce ad avere un confronto con tutti gli attori. Cosa che qui non è avvenuta» .Diversa la versione del diretto interessat­o, l’assessore Stival. «I nostri uffici - fa sapere - avevano istruito e autorizzat­o le pratiche già dallo scorso ottobre. Purtroppo i ritardi si sono avuti per altri motivi: da questioni di ragioneria, dato che è stato necessario verificare non venisse sforato il patto di stabilità alla lentezza del consiglio regionale nell’approvazio­ne del bilancio». In ogni caso, i soldi messi a disposizio­ne non superano quelli dell’anno scorso, che fu meno difficile, dal punto di vista delle predazioni, sulla montagna veronese. Chissà se gli allevatori riuscirann­o a farseli bastare.

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