Il giudice «riassume» l’ex direttore del Sert
«Vizio di forma», annullato il licenziamento del dottor Gomma. Il dg Bonavina: impugneremo la sentenza
Tornerà al proprio posto da dirigente medico presso quell’Usl 20 per cui lavorava dal maggio 1987 e da cui lamentava di essersi visto «licenziare ingiustamente». Il dottor Maurizio Gomma dovrà essere reintegrato per ordine del Tribunale: con una sentenza depositata due giorni fa, il giudice del Lavoro Antonio Gesumunno ha accolto il ricorso del primo dei tre medici (al suo licenziamento, seguirono quelli dell’ex direttore del Sert Giovanni Serpelloni e del dottor Oliviero Bosco) «cacciati» dal dg Bonavina per la tanto contestata titolarità dei diritti d’autore relativi al software MFP attualmente in uso a oltre un centinaio di Sert in tutta Italia.
Annullata, dunque, la risoluzione del rapporto di lavoro tra l’Uls 20 e il dottor Gomma che del resto, l’autunno scorso, l’aveva annunciato subito: «Non ci sto, farò ricorso», dichiarò in quei giorni di polemiche infuocate il medico appena licenziato, già direttore del Sert di via Germania dove aveva sostituito Serpelloni. Ne seguì l’avvio di un contenzioso davanti al giudice del Lavoro che, l’altro ieri, ha decretato che «Il responsabile dell’Ufficio Procedimenti disciplinari (dell’Usl 20, ndr), come risulta letteralmente dalla comunicazione del 10 novembre 2014, si è limitato a proporre al direttore generale (la dottoressa Bonavina, ndr) l’adozione del procedimento. L’ufficio competente, pur evidenziando i profili di responsabilità disciplinare del dipendente incolpato e l’esistenza dei presupposti per l’adozione della sanzione espulsiva, ha tuttavia rimesso al direttore generale, mediante formulazione di una proposta, la decisione ultima in ordine alla adozione del recesso senza preavviso».
Ragion per cui il giudice Gesumunno «dichiara la nullità del licenziamento intimato dall’Azienda convenuta al ricorrente e, per l’effetto, ordina all’Azienda convenuta, in persona del legale rappresentante pro tempore, di reintegrare il ricorrente nel posto di lavoro» e «condanna la società convenuta a corrispondere al lavoratore, a titolo risarcitorio, una indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto percepita mensilmente dal ricorrente all’epoca del licenziamento, dedotto quanto percepito per lo svolgimento di altre attività lavorative» oltre alla refusione delle spese di giudizio.
Un verdetto a cui, ovviamente, plaude il dottor Gomma: «Sono molto felice che questa tremenda ingiustizia sia stata sanata dal Tribunale, che prima di tutto riconosce l’illegittimità del licenziamento e secondariamente ordina all’Usl 20 di ripristinare il sottoscritto al proprio posto di lavoro e di risarcire tutte le perdite economiche causate da questo ingiusto licenziamento. Nessuno però mi potrà ripagare né far dimenticare tutte le sofferenze prodotte da questa crudele ingiustizia, a me e alla mia famiglia oltre che ai pazienti che stavo assistendo al momento del mio allontanamento senza preavviso». E aggiunge: «Avevo già provveduto ancora tempo fa a sporgere denuncia per mobbing nei confronti della direzione che a questo punto si consolida anche con questa nuova decisione».
Dal suo ufficio all’Usl 20, intanto, il dg Bonavina non arretra dalle proprie posizioni: «Il giudice del Lavoro con propria ordinanza ha annullato il provvedimento di licenziamento del dottor Gomma per un vizio di forma. Secondo il giudice, infatti, l’Ufficio per i procedimenti disciplinari dell’Usl 20, a conclusione del procedimento, ha proposto l’irrogazione del licenziamento invece di irrogare direttamente detta sanzione. Il giudice non è entrato nel merito dei gravissimi addebiti, al vaglio anche della procura penale, riscontrando solo un vizio di forma. Anche per questo motivo l’Azienda non può che ricorrere avverso il provvedimento.Ad ogni modo, L’Azienda darà esecuzione al provvedimento reintegrando in servizio il dipendente con una posizione equivalente al ruolo precedentemente ricoperto, considerata anche la riorganizzazione attuata, nel frattempo, in Azienda».
E arriva anche la reazione del d0ttor Serpelloni: «Sono contento per il collega e amico Gomma che vede riconosciuti e ripristinati i suoi diritti così ferocemente violati. Mai in Italia si era vista una simile violenza e qualcuno potrebbe essere portato a pensare che forse le vere motivazioni che hanno portato a queste scelte, a mio avviso scellerate, siano tutt’altre di quelle utilizzate e scritte formalmente negli iniqui quanto illegittimi provvedimenti disciplinari».
Il dg Il giudice non è entrato nel merito dei gravi addebiti