Corriere di Verona

Pattuglie e controlli medici, piano anti-sballo dei prefetti

Da Jesolo a Treviso e Verona, stretta in vista di Ferragosto

- Gloria Bertasi

«Pattuglion­i» con medici al seguito al lago di Garda, controlli dentro e fuori le discoteche di Jesolo, alcoltest nelle sagre di Treviso e locali, feste, strade, piazze e spiagge sotto stretta sorveglian­za ovunque in Veneto. Per Ferragosto, scattano controlli a tappeto in tutte le località della movida. L’obiettivo è uno solo: evitare tragedie dello «sballo». Venerdì e sabato, dal litorale adriatico fino al lago di Garda passando per le Dolomiti, come da tradizione agostana, si balla e festeggia fino a notte fonda. Di solito, i controlli non mancano ma quest’anno la situazione è diversa. A inizio mese, a Rimini e Lecce due giovani hanno perso la vita dopo aver assunto sostanze chimiche in discoteca e due giorni fa al Kursaal di Lignano Sabbiadoro sono stati imposti quindici giorni di chiusura dopo che una ragazzina si è sentita male per droga. Il governo ha stabilito un giro di vite contro la movida più sfrenata e, alle ultime riunioni dei Comitati per l’ordine e la pubblica sicurezza, le Prefetture del Veneto hanno deciso di aumentare la vigilanza. «Gli eventi tragici dell’ultimo periodo impongono una seria riflession­e sugli interventi da mettere in campo - dice il capo di gabinetto del Prefetto di Venezia Sergio Pomponio -, abbiamo deciso di rinforzare i controlli in tutta la provincia ma siamo consapevol­i che non basta e abbiamo valutato come estendere le verifiche all’interno di discoteche e locali». L’idea è di monitorare le dotazioni e l’efficacia della security ingaggiata dalle discoteche. «È una strada da battere, purtroppo non sarà possibile già da questo fine settimana», aggiunge Pomponio che auspica un cambiament­o nelle normative nazionali, datate rispetto all’attuale emergenza. Ad esempio, i controlli dentro le discoteche non sarebbero previsti per legge ma, segnala il questore lagunare Angelo Sanna, «c’è però l’obbligo di una corretta gestione del proprio locale».

A Jesolo, tra piazza Mazzini e le discoteche King’s e Muretto ci saranno due equipe di «Off limits», servizio di prevenzion­e all’abuso di sostanze dell’Usl 10 (San Donà di Piave) che da inizio estate ha contattato già più di 10 mila giovani per informarli sui pericoli del consumo di droghe. Jesolo è il cuore della movida veneta e l’attenzione è alta, anche perché venerdì al Muretto suona il dj Carl Cox, lo stesso che era ai piatti la sera del decesso del sedicenne al Cocoricò di Rimini. Ed era sempre lui la guest star della serata l’11 agosto 2014 al Faro di Jesolo quando il 32enne di Trento Davide Dall’Adda si è accasciato al suolo per eccesso di anfetamine. Non dappertutt­o in Veneto ci saranno infermieri e operatori esperti di droghe. A Venezia, per la prima volta in almeno otto anni, le spiagge del Lido, meta di Ferragosto per migliaia , non ci sarà nessuno a vegliare sui giovani. Il Comune è in crisi e da inizio anno gli esperti di nuove droghe dell’unico progetto di riduzione del danno del Veneto, Tips & Tricks, non effettuano più uscite serali. Fino all’anno scorso, gli operatori veneziani entravano in locali, festival e discoteche e organizzav­ano aree «chill out» per rilassarsi, bere acqua, succhi di frutta e poter parlare, in libertà, con qualcuno in grado di dare informazio­ni adeguate sulle droghe e aiutare in caso di malessere. Sullo stop al servizio, spesso «prestato» ad altre città, in città è polemica ( articolo a fianco) ma la situazione di Venezia non è isolata. La Regione ha infatti tagliato il coordiname­nto tra servizi esterni del Sert che oggi operano senza raccordi.

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