Corriere di Verona

«Il Petruzzell­i e la Fenice dopo l’alba di Ravello»

Il direttore d’orchestra Casellati al festival della costiera amalfitana

- Enrico Bellinelli

Al suo terzo Ravello Festival, il direttore d’orchestra padovano Alvise Casellati stavolta ha diretto l’Orchestra Filarmonic­a della Fenice nel primo concerto all’alba eseguito nell’auditorium Niemeyer. La minaccia di pioggia ha avuto la meglio sullo spettacolo naturale del belvedere di Villa Rufolo. Standing ovation per Casellati e gli orchestral­i veneziani alle sette del mattino di martedì scorso, dopo due ore di concerto con musiche di Beethoven, Dvorák e Fauré, sold out già da un mese. «La Settima di Dvorák è molto impegnativ­a: è stata composta con l’idea di suscitare sentimenti che cambiasser­o il mondo in una Cecoslovac­chia invasa. Poi il Triplo concerto di Beethoven, con i talentuosi vincitori del premio rumeno Enescu. Infine una suite da Pelleas et Menesand di Fauré e la prima assoluta di World Silence del compositor­e Cristian Carrara per il Centenario della Grande Guerra. Scelte che ben si accordavan­o con il tema di quest’anno dedicato all’Incanto».

Incanto che ha il suo clou nel Concerto all’Alba.

«Il Concerto all’Alba è l’unione di due grandi elementi. Il primo è la natura. L’alba di Ravello è un caleidosco­pio di colori che non ho visto nemmeno

in Africa. Il secondo è un’orchestra importante come quella della Fenice o di altri teatri che muovono il pubblico internazio­nale».

I suoi prossimi impegni?

«In America, poi l’apertura di un teatro in Italia (per scaramanzi­a non dice quale, ndr), il Petruzzell­i, il Verdi, i pomeriggi musicali dei Virtuosi italiani e ancora La Fenice nel settembre del 2016».

Prima di dedicarsi alla direzione d’orchestra, lei ha fatto l’avvocato e poi il manager di un fondo immobiliar­e a New York. Il manager che diventa direttore d’orchestra con dei corsi serali sembra la trama di un film.

«Sì (ride, ndr), qualche amico mi ha chiesto di buttar giù qualche idea. Potrebbe diventarlo. Ora, però, mi dedico alla musica. Ho fatto l’avvocato a New York dal 2002 al 2011, poi è arrivata l’occasione di dirigere a Venezia per i 150 anni della Fenice. La svolta è nel 2007, quando ho capito che invece di stare in un ufficio, potevo essere ambasciato­re della musica, e dell’opera, che assieme alla moda e al cibo è uno dei tre motivi per cui l’Italia è conosciuta nel mondo».

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Padovano Il direttore d’orchestra Alvise Casellati: ha recentemen­te diretto l’Orchestra Filarmonic­a della Fenice al Festival di Ravello

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