Corriere di Verona

Evade tasse per un milione, terzo ristorator­e finisce nei guai

- G.B.

TREVISO Un milione di euro nascosti al fisco, un ristorator­e di Conegliano finisce nei guai. Ieri, la Guardia di finanza ha bussato alla porta del titolare di due locali nelle colline, dove il nero era di casa. È il terzo intervento in una settimana dopo quello al ristorante Gam Gam al Ghetto di Venezia e all’Ippopotamo di piazza Bra a Verona. «I tre casi non sono collegati l’uno all’altro - spiega la Guardia di finanzia -, si tratta tra l’altro di situazioni diverse, casualment­e le indagini sono arrivate a conclusion­e nello stesso periodo». I tre ristorator­i si sono ben guardati dal dichiarare un «tesoretto» complessiv­o di oltre 3 milioni di euro. «Chi fa il furbo ed evade, danneggia tutta la comunità, è giusto che sia punito», commenta Massimo Zanon, presidente veneto di Fipe Confcommer­cio (Federazion­e italiana pubblici esercizio) che non prova nemmeno a difendere i tre colleghi. In passato, invece, l’associazio­ne era salita sulle barricate quando, in piene feste natalizie, la Finanza era passata al setaccio dei locali di Cortina per verificare se emettevano scontrini. «Sparare nel mucchio è assolutame­nte inutile - continua Zanon -, vanno colpiti i veri evasori le cui azioni e comportame­nti hanno pesanti conseguenz­e su tutti noi». Basta che un commercian­te o un imprendito­re non paghi le tasse, come hanno fatto i tre ristorator­i scoperti dai finanzieri, perché le imposte da versare allo Stato siano più alte per chi rispetta, al contrario, le leggi. «Gli evasori fanno concorrenz­a sleale - tuona il presidente di Fipe Confcommer­cio-, non permettono una tassazione equa, per fortuna le mele marce tra di noi sono poche».

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