Verso la vendemmia «Uve precoci di ottima qualità»
I produttori di Soave e Valpolicella: «Sarà una grande annata». La Regione: «2015 da guinness»
L’estate calda, ma soprattutto le scarse piogge e le grandini limitate al minimo hanno preservato le uve veronesi da malattie e da altri fattori problematici. Il che significa che la vendemmia potrà contare su uve sane e ben mature.
Il confronto con l’anno scorso, falcidiato dal maltempo, è davvero impari: due annate che, per le viti, non potevano essere più diverse. «Da questo punto di vista – sottolinea Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – rispetto all’anno scorso, questa è stata una stagione facile da gestire: con ottimale gestione delle emergenza sanitarie e trattamenti in vigna ai minimi storici». Abbastanza per dire che sarà una grande annata? Ancora presto per dirlo, anche se di sicuro quest’anno si potrà contare su uve sane e ben mature.
La vendemmia in Valpolicella comincerà attorno al 10 di settembre, quindi manca ancora più di una settimana. Nella zona del Soave si rispetterà la tradizione: la Garganega è uva medio-tardiva e, quindi, si vendemmierà a cavallo tra settembre e ottobre. Tuttavia, i risultati delle uve vendemmiate fino ad ora nei due territori lasciano ben sperare: in entrambe le doc si stanno raccogliendo le uve precoci e la qualità è buona. A livello regionale, l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan, comunque, se la sente di anticipare una tendenza in cui i vignaioli sperano: «Sarà una vendemmia da libro degli annali – ha detto – sia per quantità che per qualità. Con il 10% di produzione in più, i viticoltori veneti raggiungeranno il record dei 9,1 milioni di ettolitri prodotti e salgono in vetta alla classifica nazionale».
I fattori di questo buon risultato, riconosce l’assessore Pan, sono una stagione climatica eccezionale, nella quale le alte temperature dell’estate si sono combinate con le piogge d’agosto, oltre alla politica scelta dai produttori di impiantare vigneti di qualità. «Ora la sfida – ha aggiunto Pan – è quella di potenziare la promozione e la commercializzazione all’estero dei nostri marchi di qualità».
Per adesso i produttori, però, guardano ancora alla campagna e alla vendemmia in arrivo. «L’anticipo è di 5 giorni rispetto alla media dell’ultimo decennio – spiega il presidente del Consorzio Valpolicella, Christian Marchesini – lo sottolineo perché si temeva di più, visto il gran caldo. La differenza in alcuni casi, l’ha fatta proprio la possibilità di poter utilizzare l’acqua per irrigazione: talvolta, la mancanza di piogge, ha determinato uno stress idrico per le viti che quindi hanno portato a termine la maturazione più tardi».
Anche se dipende da svariati fattori, tra cui la posizione del vigneto, la sua altitudine, l’età delle vigne, tutti questi elementi sono in grado di far variare i tempi di maturazione delle uve. Non a caso, Lorenzoni parla, per il Soave di una vendemmia allungata: «Il calore ha determinato una maturazione diversa a seconda dei territori e questo è un bene». Sulle caratteristiche dei vini dell’annata 2015, i due esperti non si distolgono molto da quella che insegna la letteratura di settore. «Per la Valpolicella, si prospettano vini strutturati – anticipa Marchesini – con grado alcolico alto, simili a quelli prodotti nel 2007, più che all’annata 2003», quella del gran caldo. Per quanto riguarda il Soave, Lorenzoni immagina un’annata interessante: «Non avremo la grande acidità dell’anno scorso, ma vini più equilibrati. Ogni produttore potrà lavorare su una materia più ampia e composita: potrà in pratica realizzare il vino che più si avvicina alla sua idea di Soave e che più sente come proprio».
Pan Sarà una vendemmia da libro degli annali per qualità e quantità