Palazzina Nato, via ai lavori E torna (per la terza volta) il bando per le strutture pronte a ospitare i migranti
Qualche giorno e dovrebbe diventare «operativa». La stanno tirando fuori dall’incubatoio dell’abbandono in cui era finita i lavoratori della cooperativa che seguirà i profughi e la palazzina Nato tra poco diventerà da luogo militare a centro d’accoglienza. Una parabola che all’inizio sarà scritta da una ventina di migranti che man mano che i lavori di ristrutturazione procederanno potranno triplicarsi, fino a un massimo di sessanta. Una «boccata d’ossigeno, non di certo una soluzione», l’ha definita il prefetto Mulas. Tanto che il Veronese rimane asfittico di quei posti che dal governo centrale non vengono calcolati in base alla reale capienza, ma solo su una suddivisione «territoriale». Continuano a fare il proprio lavoro, i funzionari della prefettura. Vale a dire quello di cercare una sistemazione per i profughi. Ne vuole ventimila in più in tutta Italia, il Viminale. Inevitabile che la soglia si alzi anche nel Veronese. Ragione di più perché quel bando già «programmato» per l’accoglienza venga rilanciato. Sarà pubblicato per la terza volta, dopo due desertici tentativi. Alcuni albergatori e imprenditori la scorsa primavera avevano timidamente telefonato per informarsi. Ma il gioco, in un territorio che comunque vive di turismo, non valeva la candela. Il pensiero è stato che l’estate era meglio giocarsela con i viaggiatori per piacere che ospitando quelli per necessità. Con l’arrivo dell’autunno e con almeno nove mesi davanti poco allettanti dal punto di vista di presenze «vacanziere» la speranza della prefettura è che qualcuno facendo due calcoli, si faccia allettare dall’ «offerta» governativa, quella che prevede convenzioni che vanno dai 40 fino ai 30 euro al giorno per vitto e alloggio di un migrante. E si vedrà se anche con gli auspici difficili della stagione invernale quel bando resterà lettera morta...