Corriere di Verona

Mostra del Cinema Apre la madrina Elisa «Tuteliamo Venezia»

La madrina Sednaoui presenterà la cerimonia inaugurale. «Tuteliamo Venezia, non si trasformi in una Disneyland»

- Pederiva

Con la proiezione del film «Everest» di Baltasar Kormákur si apre stasera la Mostra del Cinema. Atteso il presidente della repubblica Sergio Mattarella e il ministro dei beni Culturali Dario Franceschi­ni. È arrivata ieri la madrina Elisa Sednaoui : «Tuteliamo Venezia».

Tutti a guardarle i piedi. Del resto se una è la figlioccia di Christian Louboutin, può anche aspettarse­lo. E difatti Elisa Sednaoui previene la domanda, alludendo ai sandali scamosciat­i che la rendono ancora più alta del suo metro e settantaci­nque di sofisticat­a bellezza, guantata in un completo pantalone di pelle color sangria griffato Trussardi e sfavillant­e grazie ad una parure Buccellati in oro e diamanti: «Queste scarpe per la verità sono di Jimmy Choo. Ma il mio padrino in un modo o nell’altro ci sarà…». La 27enne modella e attrice che parla cinque lingue, sbarcata al Lido con i l ma r i to Alex ed il figliolett­o Jack ( « ma tra qualche giorno torn i amo a Londra perché inizia la scuola mater - na » ) , non intende svelare nulla sul look con cui fra stasera e il 12 settembre condurrà le cerimonie di apertura e chiusura della 72. Mostra Internazio­nale d’Arte Cinematogr­afica di Venezia. «Il mio mestiere – spiega – è fatto anche di una quota di sorpresa che intendo conservare, sia pure in un’epoca mediatizza­ta com’è questa, in cui si condivide tutto e si sfrutta tutto a proprio vantaggio. Ma credo che il glamour debba essere a servizio della madrina, non viceversa, perché non sono certo qui solo per mostrare un bel vestito».

Emozionata?

«Da giovane italiana per me è una grandissim­a emozione essere la madrina di un Festival in cui ero venuta da spettatric­e. E poi Venezia è una città che mi commuove sotto vari punti di vista e che mi ricorda l’impegno che abbiamo per continuare a preservare posti così, affinché rimangano vivi culturalme­nte e socialment­e, senza trasformar­li in una Disneyland».

Quando ha saputo di essere stata selezionat­a per il Lido?

«Il mio agente me l’ha detto subito, ma io ho sempre la tendenza a non credere alle cose prima che avvengano, tanto che finché non ho visto l’articolo pubblicato sul Corriere della Sera qualche dubbio ce l’avevo ancora… Poi però sono stata a pranzo col direttore Alberto Barbera a Torino e ho ricevuto la chiamata del presidente Paolo Baratta, uno di quei numeri che è un piacere salvare».

Che intervento farà sul palco?

«Non lo improvvise­rò, però cercherò di essere corta, perché trovo tediosissi­mi i lunghi discorsi. Sarò me stessa, senza vendermi per quella che non sono, fiera dei miei sei film ma anche degli ultimi due anni trascorsi ad operare nel sociale con la mia Fondazione. Appena arrivata qui ho guardato le foto storiche di Maria Callas, Sophia Loren, Brigitte Bardot e ho sentito dentro di me l’umiltà della gratitudin­e per essere stata scelta».

Nelle sue vene scorre sangue egiziano: cosa pensa delle tragedie del Mediterran­eo?

«Penso che non basti più tollerare il diverso: è necessario accettarlo, cioè avere empatia per la sua sofferenza. Tendiamo a pensare alle persone che sbarcano sulle nostre coste come a dei rigetti dei loro Paesi, invece fra loro ci sono anche medici e avvocati, gente che ha studiato e cerca una nuova vita. Non dico che debba essere necessaria­mente l’Italia ad offrire loro questa seconda esistenza, perché anche qui ci sono problemi gravi. Però com’è che ci lamentiamo tanto dei giovani senza occupazion­e e poi ad agosto si fatica a trovare gente disponibil­e a lavorare? Dobbiamo imparare a fare più sacrifici e ad essere più flessibili».

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 ??  ?? Impegnata Elisa Sednaoui sulla spiaggia del Lido di Venezia (Pattaro/Vision)
Impegnata Elisa Sednaoui sulla spiaggia del Lido di Venezia (Pattaro/Vision)

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