Corriere di Verona

Bpvi: i sindacati vogliono l’azione di responsabi­lità

Dura reazione dopo la semestrale in forte rosso. Il presidente Zonin scrive ai soci: dateci fiducia

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Un’altra giornata agitata ieri per la Popolare di Vicenza (Bpvi).

Col presidente Gianni Zonin che scrive ai soci per spiegare i cambiament­i in vista per la banca e soprattutt­o chiedere fiducia in vista del passaggio a Spa (società per azioni) e della quotazione in Borsa. Il coordiname­nto dei sindacati del gruppo (Fabi, First-Cisl e FisacCgil) che invece verga un comunicato stampa di fuoco dopo l’ultima semestrale in rosso, arrivando a dire che « serve un’azione di responsabi­lità senza sconti o buoneuscit­e» nei confronti degli amministra­tori dell’istituto di credito.

E consiglio di amministra­zione (Cda) della banca che, sempre ieri, ha ascoltato la presentazi­one del piano industrial­e di rilancio illustrato dall’amministra­tore delegato Francesco Iorio dove si è ribadita la necessità della riduzione di filiali e dipendenti.

La mossa meno attesa quella dei sindacati riuniti per analizzare le perdite. Quello che non va giù ai rappresent­anti dei lavoratori è come «i risultati del semestre conseguono in gran parte all’ispezione della Bce (Banca centrale europea, Ndr) che ha rilevato finanziame­nti correlati per l’acquisto di azioni Bpvi per circa un miliardo di euro». La vicenda è quella dei due aumenti di capitale 2013 e 2014 per la banca da 1,5 miliardi di euro realizzati - secondo la Bce - solo con finanziame­nti non ammessi per 974 milioni di euro concessi dalla stessa Bpvi per acquistare azioni proprie. Il tutto con pressioni sui propri dipendenti a vendere questi titoli in violazione delle normative, scrivono sempre i sindacati, ricordando come avessero denunciato per iscritto questi fatti.

Così i rappresent­anti dei dipendenti della banca, proprio per evitare che siano questi ultimi a pagare il prezzo della situazione, si auspicano che «la pulizia, tanto pubblicizz­ata dagli attuali vertici dell’istituto di credito, riguardi chi ci ha condotto fin qui». Fanno capire

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