A Verona sono 15mila i giovani calciatori in erba «Realtà in grande crescita»
Il gioco del calcio lontano dai milioni e dagli acquisti stellari. È stata presentata ieri in Gran Guardia la nuova stagione di calcio dilettantistico veronese, con un occhio di riguardo soprattutto per la terza categoria e per le squadre giovanili di città e provincia. «Forse non tutti lo sanno, ma questa è una realtà in grande crescita - spiega Barbara Zampini, delegata provinciale della Federazione Italiana Giuoco Calcio - nel nostro territorio abbiamo ben 15mila tesserati di età compresa tra i5 e i 16 anni, per un totale di circa mille squadre dalla scuola calcio fino agli allievi». La più grande concentrazione di team si registra proprio tra i più giovani: «Contiamo 850 squadre solo fino alla categoria esordienti, ma sono numeri destinati a crescere di anno in anno». Con l’arrivo di settembre, è partito il countdown per l’inizio dei campionati: «Tra gli adulti, seguiamo soprattutto la terza categoria, che sarà la prima a scendere in campo insieme ai juniores. Il weekend dei calci di inizio in queste categorie è quello del 19 e 20 settembre. Dopodiché toccherà a giovanissimi e allievi, mentre i più piccoli dovrebbero cominciare il 26 o anche più tardi. Le società hanno ottenuto una proroga perché molti bambini si iscrivono a fine mese, aspettando l’inizio delle scuole». Il lavoro dei delegati della Figc, a Verona, sarà «tosto, come al solito - prosegue Zampini - ma se in terza categoria il nostro lavoro è più che altro organizzativo, i giovani ci danno molta soddisfazione perché con loro abbiamo ruoli anche educativi e di formazione. Insomma, dobbiamo dare loro un’idea genuina di sport». Si parla anche di calcio femminile: «Sta prendendo piede tra le bambine veronesi. Da quest’anno, inoltre, le squadre professionistiche hanno l’obbligo di creare una squadra femminile in almeno una categoria giovanile. So che l’Hellas ha preso accordi con l’Agsm Verona per la sua formazione, mentre il Chievo con la Fimauto Valpolicella, speriamo che questo invogli più ragazzine ad avvicinarsi a questo sport. Perché il calcio non sia un gioco per soli uomini». (l.rom.)