MIGRANTI, CATASTROFE INCOMPRESA
La persistenza del conflitto fra il prefetto e il sindaco di Padova sul problema dell’immigrazione scaturisce in larga misura dalla mancata presa d’atto, da parte di Massimo Bitonci e in generale della Lega, di un mutamento fondamentale, intervenuto nel corso delle ultime settimane. Per capirlo, può essere utile richiamare, in estrema sintesi, ciò che scriveva Marx ancora un secolo e mezzo fa: «Qui [in campo economico], come nelle scienze naturali, si rivela la validità della legge scoperta da Hegel nella sua “Logica”, che mutamenti puramente quantitativi si risolvono a un certo punto in differenze qualitative».
A distanza di circa un secolo, un assunto sostanzialmente analogo era espresso dal matematico francese Renè Thom con la sua «teoria delle catastrofi»: la variazione continua di parametri ad un certo punto produce una «catastrofe», e cioè un improvviso cambiamento di forma di un processo strutturalmente stabile. Se adeguatamente valorizzati, questi spunti potrebbero aiutarci molto a capire ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi per quanto riguarda il fenomeno dell’immigrazione. Anziché ostinarsi a distinguere fra profughi e migranti «economici», come se fosse davvero significativa la differenza fra chi emigra perchè rischia la morte per fame o perché travolto dalle guerre, sarebbe assai più importante prendere atto della qualità nuova di un fenomeno che, con caratteristiche diverse rispetto a quelle attualmente assunte, persiste ormai da quasi trent’anni.