Corriere di Verona

La Regione promuove i dg Contrari i sindaci dell’Usl 22

Pagelle ai direttori, Piccoli il migliore. L’Azienda ospedalier­a preceduta solo dallo Iov

- Di Davide Orsato

Bocciato dal territorio, promosso dalla giunta. Se fosse una pagella scolastica suonerebbe così quella del dg Alessandro Dall’Ora, alla guida dell’Usl 22 di Bussolengo da quasi sei anni. Una valutazion­e, quella assegnatag­li dai sindaci, che rischia di creare un caso, proprio a causa della severità da parte dei primi cittadini.

Tutto nasce dal «voto» riferito al lavoro dei direttori generali delle aziende sanitarie venete (dalle Usl fino agli istituti ospedalier­i), un rito che si ripete ogni anno, spesso senza scossoni degni di nota. Il lavoro dei vertici della sanità regionale risulta essere una media pesata di diversi fattori: primo tra tutti la garanzia dei livelli essenziali di assistenza (i cosiddetti Lea) nel rispetto dei vincoli di bilancio, che viene valutato dalla giunta regionale e «vale» 75 punti. A questi si sommano i 5 punti del Consiglio regionale, sul rispetto della programmaz­ione; infine i 20 assegnati dalle diverse conferenze dei sindaci, dei Comuni che formano le singole Usl e che valutano la qualità e l’efficacia dell’organizzaz­ione dei servizi socio sanitari sul territorio (sono escluse le aziende ospedalier­e). Totale: 100. Tutti i direttori, eccetto il caso dell’Usl 10 (San Donà di Piave) hanno ottenuto la sufficienz­a. Questo il punteggio dei dg veronesi: 65,62 per Maria Giuseppina Bonavina, della 20; 68 per Massimo Piccoli (della 21 di Legnago); 62,13 per Alessandro Dall’Ora e 75,60 (il punteggio più alto, se si eccettua lo Iov di Padova) per l’Azienda Ospedalier­a, diretta fino a dicembre scorso da Sandro Caffi e ora passata nelle mani di Francesco Cobello. Quello che balza agli occhi, però, è il punteggio che i sindaci dell’Ovest Veronese hanno riservato a Dall’Ora: 8 su 20. Un’insufficie­nza pesante, praticamen­te un quattro in scala decimale. Non accade per nessun altro collega dell’avvocato veronese: i voti sono tutti compresi tra 16,30 (il secondo più basso è stato assegnato a Bonavina dai sindaci dei Comuni dell’Usl 20) e numerosi voti massimi (12 su 21) tra cui anche un 20 dato a Piccoli dai sindaci della Bassa.

Cos’è successo? Graziella Manzato, sindaco di Sommacampa­gna e presidente della Conferenza locale commenta in modo istituzion­ale: «Abbiamo previsto un voto segreto: il risultato rispecchia la media delle valutazion­i dei singoli sindaci». Non è una prassi: molto spesso, infatti, il voto è assegnato per alzata di mano su proposta del presidente, un sistema che facilita punteggi alti. È più esplicito il sindaco di Bussolengo, Maria Grazia Boscaini. «Chissà che in Regione riflettano su questo risultato - dice - i problemi ci sono e li tocchiamo con mano. E lo sappiamo perché non passa giorno che i cittadini ce li riferiscan­o». Al netto del giudizio dei sindaci, però, il voto affidato dalla Giunta e dal Consiglio a Dall’Ora risulta piuttosto alto, sopra la media degli altri dg. Con tutta probabilit­à grazie anche ai bilanci in buone condizioni.

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Sanità Le pagelle di Palazzo Balbi danno la sufficienz­a a tutte le aziende della provincia ( archivio)

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