Ztl, in Maserati con targa tedesca si becca 44 multe
È una credenza dura a morire. Anche davanti alla sequela di multe che riceve chi pensa che sia ancora un sistema valido per farla franca. Che quello di avere una targa straniera sia una sorta di «lasciapassare» per varcare la Ztl, parcheggiare «a maca», infischiarsi del codice della strada, sono in molti a crederlo. Ma non è così. Lo sa bene un veronese - l’ennesimo - beccato mentre con la sua Maserati immatricolata in Germania passava da un varco vietato. Agli agenti della polizia municipale che gli hanno contestato la bellezza di 44 verbali, comprensivi di divieti di sosta e passaggi su corsie preferenziali, l’autista si è giustificato dicendo che le altre 43 volte non era alla guida. Peccato che l’auto risulti a suo nome e quindi gli toccherà il saldo.
Il fenomeno è uno di quelli in ascesa e conta nel fatto di comprare auto tramite leasing o società estere. Se una volta il fatto di avere la targa fuori confine ti garantiva l’impunità adesso con i palmari che ha a disposizione la polizia municipale non è più così. Il «detentore» viene individuato e alla sua dimora vengono recapitate le multe. Come nel caso della Maserati. affittacamere in residenze d’epoca, 19.927 e 20.505, le case religiose 10.432 e 10.373.
Cifre che difficilmente placheranno le polemiche in corso. Confcommercio e albergatori puntano il dito contro B&B e prenotazioni via Internet, chiedendo alla guardia di finanza di «ispezionare» siti e portali dedicati.
Secondo Confcommercio, infatti, i soli B&B, nel comune capoluogo, sono passati dai 344 del 2012 agli oltre 600 di quest’anno. Calcolando 5 letti a struttura, e ipotizzando che ne venga occupata solo la metà, si arriverebbe a circa 320 mila posti letto affittati in un anno. Un numero davvero considerevole. E ancora più considerevole è la stima sui ricavi: calcolando un costo di 70 euro a notte (ma in molti B&B si arriva a tariffe di 150, 200, 300 e anche oltre 500 euro) il business sarebbe di 22 milioni e mezzo di euro. Inoltre, quelli che abbiamo definito gli «albergatori per caso», quelli che affittano utilizzando il sito internet Airbnb o altri social network, sarebbero in città più di mille. Cifre «forti», e interessi in gioco ancora più forti: sui quali proverà a fare un po’ più di chiarezza l’annunciato vertice in Prefettura.