Red Carpet
Dalla Sednaoui alla Cucinotta e Preziosi: i belli sul tappeto rosso. Acclamato Jake Gyllenhaal, fra autografi e selfie
È un flusso irregolare, di andate e ritorni, di abiti lunghi e sorrisi scintillanti che si fermano ai flash dei fotografi. Il primo red carpet della 72esima Mostra del cinema si snoda tra le le ragazzine che acclamano Jake Gyllenhaal e il passaggio della giuria ufficiale. « Jake, Jake» dicono loro che non si placano nemmeno dopo dieci minuti di «selfie». «Lo aspettiamo qui da sei ore - dice Camillache si è scritta “Jake I love you” su un braccio - è troppo bello». E lui, per niente snob, ritorna sui suoi passi quando sta per varcare la soglia del palazzo, coi suoi occhi azzurri e la giacca di velluto nero, accenna una corsa, si ferma proprio davanti a loro. Sono subito urla indiavolate e foto a raffica.
La prima passerella della Mostra del cinema di Venezia accoglie tutti con gentili concessioni. Perfino Franca Sozzani, severa direttrice di Vogue
Italia si apre in un sorriso. A segnare il passo del cambiamento, che dimentica le parate dei vip abituati a lasciarsi fotografare pochi secondi prima di fuggire è, prima tra tutti, Elisa Sednaoui, la splendida madrina ventottenne, che poi in platea diventerà anche «pasionaria». Lei, che durante il discorso di inaugurazione sceglie i temi ca ldi del l a politica e incespica nelle parole ufficiali, per la passerella sceglie un abito plissettato di scagliette d’argento; a capelli sciolti, si concede generosa ai flash, nella sua magrezza dagli occhi audaci.
Abito simile per Paz Vega, meravigliosa attrice di Lucia y
sexo, in giuria di Orizzonti, illumina il red carpet pochi secondi prima di Diana Kruger, interprete, tra i molti suoi ruoli internazionali, del personaggio di Bridget von Hammersmark in Bastardi senza gloria (2009) di Tarantino che in abito bianco con inserti argentati arriva quasi insieme a Elizabeth Banks, in Giuria del concorso di Venezia 72, pure lei in bianco e argento. Le quattro si contendono gli occhi dei fan, con Clotilde Courau, moglie di Emanuele Filiberto di Savoia, che incede energica proprio all’inizio della passerella.
Ad addolcire gli sguardi femminili ci pensa Alessandro Preziosi: «Una foto?» «E come no..» dice lui, toglie gli occhiali da sole e si avvicina facendo ok con la mano. Eh, vabbé, c’è chi può. Dietro di lui il parterre degli attesi, dalla principessa Firyal di Giordania, sostenitrice di Venetian heritage, ambasciatore Unesco e zia dell’attuale re di Giordania, che arriva sul red carpet accompagnata da Toto Bergamo Rossi, a Marina Ripa di Meana, che sfoggia l’usuale cappellino eccentrico, stavolta nero e blue elettrico, passando per Daniela Santanché e Alessandro Sallusti, Monica Maggioni, nuova presidente Rai, Francesco Rutelli e Barbara Palombelli, Marina Cicogna, Natassja Kinski. La giuria si ferma a lungo, acclamata sul red carpet da un pubblico che sembra più di cinefili che di appassionati di gossip, e inneggia ad Alfonso Cuaròn, Emmanuel Carrère, al regista turco Nuri Bilge Ceylan, al regista polacco Pawel Pawlikowski, a Francesco Munzi, al regista taiwanese Hou Hsiao-hsien e alla regista e sceneggiatrice Lynne Ramsay oltre ovviamente a Diane Kruger ed Elizabeth Banks. Fuori, in attesa di entrare, c’è anche il sindaco Luigi Brugnaro con la famiglia. Si accende un sigaro, appena prima della scalinata, chiacchiera con la Giunta (ci sono quasi tutti, dall’assessore alle politiche sociali Simone Venturini al vicesindaco Luciana Colle): «Mi sembra bello, no? - dice accanto alla moglie, elegantissima - il buco del Palacinema? Quello lo risolveremo. Ormai abbiamo abbandonato l’ipotesi di un nuovo palazzo, restaureremo l’esistente, la piazza resterà tutto l’anno come è ora, con un nuovo volto». «Tocca a voi» dice l’addetto al cerimoniale. Lui sistema lo smoking e parte.
La madrina Elisa Sednaoui si è presentata con un abito plissettato di scaglie d’argento