Le prof veronesi: solo propaganda
Cavarero e Guaraldo smontano la mozione approvata a Venezia: «Quante falsità»
Duedocenti dell’Università di Verona, Adriana Cavarero e Olivia Guaraldo, smontano la mozione della Regione anti gender.
Due autorevoli docenti dell’Università di Verona fanno a pezzi la mozione approvata dal consiglio regionale per impedire in tutte le «scuole di ogni ordine e grado del Veneto» la diffusione della «teoria del gender», definita nel testo che ha come primo firmatario Sergio Berlato di Fratelli d’Italia ed è stato votato da 24 consiglieri del centrodestra «un’ideologia destabilizzante e pericolosa». Niente di più falso, secondo Adriana Cavarero, filosofa e docente di filosofia politica, e Olivia Guaraldo, anche lei docente di filosofia politica nonché componente del centro di ricerca Politesse (Politiche e teorie della sessualità dell’Università di Verona).
Sotto accusa è finito un emendamento della riforma Buona Scuola che mira alla prevenzione della violenza di genere. L’uso del termine «genere» sarebbe un modo per introdurre così le fantomatiche teorie del gender. Ma ciò che quel testo prevede, spiega Cavarero, «è la necessaria introduzione di moduli didattici anti discriminatori, anti bullismo insomma, che insegnino il rispetto per le differenze e contribuiscano a diffondere una cultura della convivenza». Tutte cose di cui «evidentemente la Regione Veneto ritiene di poterne fare a meno». Cavarero si chiede «se davvero la Regione possa decidere di modificare programmi ministeriali, fissati a livello nazionale. In ogni caso, è preoccupante il fatto che il Veneto voglia tirarsi fuori dalla cultura democratica internazionale, espressa dai Paesi più sensibili ai meccanismi della discriminazione e dell’esclusione. Come educatrice e come cittadina, sono sconcertata».
Ma cos’è esattamente la «teoria del gender»? Secondo chi la combatte, postulerebbe un’indifferenziazione sessuale tra maschi e femmine, tanto che la mozione chiede che i ragazzi delle scuole vengano al contrario educati «a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale». Ma, come spiega la professoressa Guaraldo, la «teoria del gender non esiste. Esistono semmai gli studi di genere, che guardano la realtà dal punto di vista dei ruoli e delle identità sessuali. «Non so cosa intendano i signori del consiglio regionale quando parlano di ‘teoria del gender’ - dice la docente - c’è stata una incredibile campagna disinformativa, al limite del terrorismo psicologico, che ha avuto diffusione capillare tra i genitori dei bimbi e delle bimbe delle scuole primarie». Tra questi, messaggi whatsapp che parlano di corsi sulla masturbazione o sull’omosessualità nelle scuole. «Mai prima d’ora ho assistito ad una campagna propagandistica così falsificatrice, chiaramente assurda e falsa, incentrata su documenti inesistenti e sulla sollecitazione disonesta di paure nei genitori - conclude Guaraldo - Perché nulla di ciò che paventano i nemici del gender verrà insegnato nelle nostre scuole».
Adriana Cavarero La Regione può davvero decidere di modificare programmi ministeriali decisi a livello nazionale?
Olivia Guaraldo La teoria del gender non esiste, esistono semmai gli studi di genere. Si fa terrorismo psicologico