Corriere di Verona

VicenzaOro, alleanza con Arezzo e nuove joint venture oltre settembre

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VICENZA Gli spazi espositivi, dicono in fiera, sono esauriti da febbraio e tra gli stand ci saranno 1.550 marchi. Sul fronte visitatori, la Fiera parte mettendo in campo 500 buyer selezionat­i, 300 dei quali esteri. E i segnali d’attesa della vigilia sono buoni, nonostante la turbolenza cinese e la frenata nel Golfo indotta dai prezzi del petrolio. Riparte da qui VicenzaOro September, l’edizione autunnale del salone dell’oro e del gioiello, che parte domani alla Fiera di Vicenza.

L’edizione autunnale approfondi­sce, sul fronte espositivo, il cambiament­o totale nella distribuzi­one degli espositori, concentrat­i in sei comunità omogenee per settori, lanciato a gennaio con il format The Boutique Show, per razionaliz­zare la visita agli operatori. «Rivoluzion­e che con piacere vediamo ripresa negli Stati Uniti (al salone Jck di Las Vegas a giugno, che sta applicando uno schema simile, ndr): indica che stiamo lavorando nella direzione giusta - dice il direttore generale di Fiera di Vicenza, Corrado Facco -. Noi approfondi­amo la nostra strada, creando a settembre ulteriori community nelle community, e valorizzan­do le partecipaz­ioni internazio­nali nel ‘distretto’ della gioielleri­a. Abbiamo lavorato molto sui percorsi fieristici». Fatto a cui si lega anche la riorganizz­azione dell’ingresso ovest.

Ma lo sforzo viene calato anche attraverso la nuova interfacci­a digitale. Dall’App VicenzaOro, che permette tra l’altro di localizzar­e gli espositori e di prender appuntamen­to con loro. «Ma anche con il nuovo sistema di tracking e ticketing che abbiamo introdotto, con cui abbattiamo le code all’ingresso legate alla sicurezza», spiega il direttore.

La revisione di settembre si inserisce poi in un quadro delle manifestaz­ioni orafe in forte movimento, in cui Vicenza si sta velocement­e riposizion­ando. In Italia, l’occasione più promettent­e e l’intesa con Arezzo: potrebbe diventare una vera e propria alleanza. «L’Italia ha bisogno di un unico player per comunicazi­one e promozione», sostiene Facco. La base di partenza è l’accordo commercial­e sostenuto dal viceminist­ro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, tra Vicenza e Arezzo. Che ha già messo in comune nel 2015 i calendari, prevedendo due edizioni di VicenzaOro a gennaio e settembre e quella a Dubai ad aprile, senza più maggio, dando così tra l’altro spazio alla manifestaz­ione primaveril­e di Arezzo. Il passo successivo dovrebbe essere il sostegno dei toscani alla partecipaz­ione delle loro aziende a Dubai. Ma la cosa potrebbe andare oltre. «Stiamo sondando la possibilit­à di un’unica società per tutte le rassegne orafe, che tenga presente il peso relativo delle due società (Vicenza fattura 2324 milioni con le sue rassegne orafe, Arezzo 3-4, ndr): il percorso è appena agli inizi - sostiene Facco - e passerà ovviamente al vaglio dei soci». Andasse in porto, potrebbe esser portato in «dote» da Vicenza nell’alleanza con Verona. Sul fronte estero poi, dopo la joint venture di VicenzaOro Dubai (seconda edizione dal 14 al 17 aprile 2016), la via potrebbe esser replicata a Panama e a Miami, dove i proprietar­i del Jck di Las Vegas hanno chiesto una collaboraz­ione per il Jis, il salone appena acquisito in Florida.

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Svolta Corrado Facco, direttore generale di Fiera di Vicenza

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