Profughi, il bando non va deserto
Caos in stazione, interviene il sindacato: «Pochi agenti». Il prefetto: «La Polfer sta agendo bene» Assegnati 118 posti a due enti, si cercano altri spazi. Nove migranti all’ex palazzina Nato
A maggio si erano trovati solo 22 posti. «Totale carenza di offerte» aveva sentenziato la prefettura che da ieri, con il nuovo bando per l’accoglienza dei profughi, potrà contare su 118 nuove disponibilità. «Boccata d’ossigeno» per un’emergenza senza fine. In stazione situazione critica sui treni diretti verso Nord. Il prefetto Mulas: «I controlli vanno fatti».
Non c’è nemmeno il tempo di festeggiare. Perché il flusso è continuo. E la «boccata d’ossigeno» di ieri rischia di esaurire i suoi effetti nel giro di poche settimane. Ma insieme a 118 nuovi posti per l’accoglienza dei profughi, da quelle buste aperte ieri mattina in prefettura è saltato fuori anche un importante segnale. Quello di un territorio che, dopo decine e decine di appelli, forse sta iniziando a muoversi.
Basta un semplice confronto: a maggio, il bando della prefettura che chiedeva 1.080 posti aveva ottenuto la miseria di 22 disponibilità. «Stante la pressoché totale carenza di offerte presentate», l’ufficio territoriale del governo a inizio mese ha pubblicato un nuovo bando per l’aggiudicazione di 1.657 posti destinati all’accoglienza di stranieri richiedenti la protezione internazionale. Ieri sono state aperte le offerte: tre domande presentate e la bellezza di 118 posti assicurati. La maggior parte, 90, sono stati garantiti dalla neonata associazione Free Men. «Ci siamo costituiti a luglio - spiega il presidente, l’architetto Renzo Marcolini -. Al momento siamo dieci soci: avevamo diversi alloggi disponibili e ci siamo incontrati con l’idea di renderci utili». Marcolini, ex presidente del San Massimo Calcio, ha le idee precise: «Abbiamo messo a disposizione appartamenti tra la città, Povegliano, San Giovanni Lupatoto e San Martino. Siamo in contatto con mediatori culturali e associazioni sportive per cercare di coinvolgere i nostri ospiti in più iniziative».
La cooperativa Assistenza Serena ha messo a disposizione altri 28 posti tra Bovolone e Engazzà di Salizzole. L’ente presieduto da Francesco Caso è attivo da tempo in provincia e segue i profughi ospitati a Nogara e Caprino. «Abbiamo avuto nuove disponibilità da parte di privati e ci siamo messi a disposizione della prefettura» spiega Caso. Il terzo partecipante al bando, una cooperativa della Bassa, è stato invece escluso per motivi tecnici. E intanto, ieri mattina, sono entrati i primi ospiti nell’ex Palazzina Nato sulle Torricelle affidata in gestione alla cooperativa sociale Milonga. «Si tratta di 9 ragazzi nigeriani, arrivati stremati dopo il viaggio - spiega il presidente Luis Allega -. Nei prossimi giorni saranno probabilmente riempiti anche gli altri posti della struttura». Non si ferma, nel frattempo, la questione esplosiva sui binari della stazione di Porta Nuova. Dopo l’allarme lanciato dal sindacato di polizia Silp-Cgil, ieri è arrivata una nota a firma del Coisp: «Ai colleghi viene chiesto di intensificare i controlli sui treni, ma a fare questo dovrebbe essere una pattuglia di quattro persone». Il sindaco Tosi, lunedì, aveva chiesto alla Polfer di «chiudere un occhio» e lasciar partire i migranti. Sull’ipotesi è intervenuto anche il prefetto Salvatore Mulas, escludendola categoricamente: «Credo si tratti di un fenomeno temporaneo, ma la Polfer sta facendo il suo dovere: i controlli ci sono e ci saranno perché è questo che ci chiedono il governo e l’Europa».