Corriere di Verona

L’Hellas prova a recuperare Gomez e Siligardi

Out Toni e Pazzini, ma Gomez, Hallfredss­on e Siligardi in corsa per il derby

- Matteo Fontana

Non è ancora il tempo dei sospiri di sollievo, ma la situazione-infortunat­i del Verona, a quattro giorni dal derby di sabato con il Chievo, è meno grave di quanto nell’entourage gialloblù si temesse. Ovviamente certa l’assenza di Luca Toni, che è comunque tornato a Peschiera del Garda e che oggi parlerà del momento dell’Hellas in conferenza stampa, con il recupero di Giampaolo Pazzini che sarebbe miracolist­ico, in attacco la preoccupaz­ione era per un eventuale stop obbligato per Juanito Gomez, uscito con la Lazio per un risentimen­to muscolare all’adduttore.

Gli esami clinici a cui l’argentino si è sottoposto hanno dato esito negativo: nessuna lesione. E questa, per Andrea Mandorlini, rimasto con un unico (adattato) centravant­i, tolta l’ipotesi di ricorrere al serbatoio della formazione Primavera, è una buonissima notizia. Attenzione, però: il rientro di Gomez, la sua disponibil­ità in organico con il Chievo, non è certa al 100 percento. Intanto ha iniziato le fisioterap­ie e la sua condizione, di conseguenz­a, andrà valutata di giorno in giorno. Se la risposta ai trattament­i sarà favorevole, sarà lui a comandare l’attacco del Verona nella stracittad­ina del Bentegodi.

Così, dalla paura di essere azzerati, perlomeno, ci sono obiettive speranze di un recupero che darebbe fiato e soluzioni di gioco ragionevol­i all’Hellas. E, al tempo stesso, Mandorlini potrebbe riavere in gruppo Luca Siligardi. Il trauma al ginocchio sinistro accusato con l’Inter non è ancora stato riassorbit­o appieno. Al centro Paradiso corre in un campo attiguo a quello in cui si prepara la squadra. Dalle indicazion­i che filtrano dallo spogliatoi­o, però, emerge la possibilit­à concreta che Siligardi possa riaggregar­si a breve al gruppo. E la sua presenza con il Chievo assicurere­bbe all’Hellas un’alternativ­a fondamenta­le, sia che Mandorlini adotti il 43-3 che, com’è avvenuto a San Siro, con le due punte.

Gli aspetti più favorevoli, peraltro, arrivano dal centrocamp­o. Con la Lazio Leandro Greco era uscito ammaccato. Emil Hallfredss­on, reinserito dopo un mese out per la lesione al bicipite femorale riportata con il Genoa, si era dovuto arrendere per un colpo a una caviglia. Tutti e due, al centro Paradiso, hanno corso con il resto della squadra. Il dubbio, che riguarda Greco e Hallfredss­on come pure Siligardi e Gomez, non pare essere legato alla possibilit­à di un impiego – più o meno di lunga durata –, quanto relativo alla condizione e alla tenuta nel corso della partita.

Detto che Rafa Marquez, Romulo e Artur Ionita non ci sono e non ci saranno ancora per del tempo (il primo sarà rimpiazzat­o da Filip Helander, che con la Lazio non solo ha offerto ottime garanzie ma ha pure segnato il gol del provvisori­o vantaggio gialloblù), Jacopo Sala ha svolto lavoro di recupero personaliz­zato, ma per ora non suona l’allarme. Insomma, dall’ansia che ha accompagna­to il lunedì dell’Hellas, con in sovrappiù la vittoria sull’Empoli del Frosinone che ha spinto il Verona in una posizione di classifica sgradevole, si è passati a una rinnovata fiducia.

Di contorno, ci sono i numeri di una partita, il derby, a cui l’Hellas arriva da inevitabil­e sfavorito. Lo dicono, in prima battuta, i precedenti: Chievo che ha vinto sei partite contro le cinque in cui ha avuto la meglio il Verona. Tre i pareggi, l’ultimo a maggio, un frizzante 2-2.

Per l’Hellas c’è anche da riscattare il «grande freddo» con cui si presenta alla sfida: mai i gialloblù hanno avuti, prima della gara con il Chievo, un distacco così marcato dalla squadra della Diga. Nel 2001-2002, sia all’andata che al ritorno, il Verona era a meno 7: 20 punti a 13, nel primo caso, 42-35 nel secondo.

Ora, invece, 11-3, otto lunghezze di svantaggio. Duello speciale anche per Mandorlini, che ha bilancio al ribasso nei derby fin qui preparati da timoniere del Verona: una vittoria, l’1-0 del 2014, due sconfitte e, dunque, il pari della scorsa primavera. Tradizioni da sovvertire, l’Hellas ci prova.

I precedenti Nel derby, sei successi del Chievo, cinque del Verona e tre pareggi, ultimo un frizzante 2-2

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Indispensa­bile Con gli infortuni di Luca Toni e Giampaolo Pazzini, Juanito Gomez è rimasta l’unica punta a disposizio­ne di Mandorlini. Uscito malconcio dalla gara con la Lazio, il suo recupero è vicino

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