Corriere di Verona

Le opere di India e Brusasorci, i ritratti affrescati di Altichiero È il «nuovo» Museo Cavalcasel­le

- C.Ber.

In uno dei luoghi simbolici della città, visitato da circa 70mila utenti l’anno, il Museo Cavalcasel­le alla Tomba di Giulietta, sta per essere inaugurato il 14 novembre, dopo lavori durati 6 anni, il nuovo allestimen­to. Anche se il vero «gioiello» al centro del nuovo percorso deve essere ancora svelato, si è potuto avere un assaggio ieri, durante il sopralluog­o dell’assessore all’Edilizia monumental­e Edoardo Lana e del consiglier­e incaricato alla Cultura Antonia Pavesi, con la direttrice dei Musei Civici d’arte Paola Marini, il dirigente Sergio Menon e il direttore dei lavori Valter Rossetto, di quello che sarà il nuovo volto del museo. Costituito nel 1973, destinato ad accogliere affreschi strappati dalle loro sedi originarie, il Cavalcasel­le ha acquisito ora gli spazi dell’ala sud dell’ex convento delle Franceschi­ne completame­nte recuperata. Spazio dove hanno trovato accoglienz­a opere conservate nei depositi museali. Chi sale dal nuovo accesso sarà così accolto dalla scenografi­ca infilata degli undici sottarchi, sospesi in modo da offrire la visione originaria di sotto in su, con i ritratti affrescati nel 1.364 da Altichiero e provenient­i dalla loggia di Cansignori­o, ora palazzo della Provincia.

Nella saletta accanto, dove cronologic­amente inizia la visita, si trova la ricostruzi­one del sacello dei santi Nazaro e Celso con gli affreschi stratifica­ti, una cui parte reca la data 996. Nel corridoio laterale del secondo piano sarà collocato il lungo fregio continuo, affrescato da Jacopo Ligozzi e bottega (1547-1627) per una sala di Palazzo Fumanelli, raffiguran­te la Cavalcata di Carlo V e Clemente VII a Bologna nel 1530, staccato e donato ai Musei Civici a fine Ottocento.

Poi gli affreschi di Bernardino India e Domenico Brusasorci provenient­i da Palazzo Fioro della Seta, abbattuto per far posto alla costruzion­e degli argini dell’Adige. E ancora i 16 bronzetti e una scultura del ‘600 raffiguran­te San Rocco, patrono degli appestati, provenient­e dal Lazzaretto di San Michele. L’intervento prevede il posizionam­ento, sotto il porticato del chiostro, delle statue originali del recinto delle Arche Scaligere, dove ora sono collocate delle riproduzio­ni. Ingresso gratuito il 14 novembre dalle 14.30 fino alle 19 e domenica 15 per l’intera giornata.

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