Inquilini cinesi «fantasma» Il pm: 15 anni ai due avvocati
Oltre ai fratelli Cabianca, rischia la condanna un ex vigile
Inquilini stranieri «fantasma». Perché secondo l’accusa (rappresentata in aula ieri pomeriggio dal pubblico ministero Maria Beatrice Zanotti)il «trucchetto» sarebbe consistito nell’utilizzo di alcuni appartamenti come una sorta di «paravento» per far ottenere altrettanti permessi di soggiorno a cittadini cinesi.
Cinque, nel dettaglio, gli immobili «sospetti» finiti a partire nel 2012 nel mirino degli inquirenti: tre situati a Villafranca e due a Castel D’Azzano. In base alla ricostruzione delineata dalla procura scaligera, tali locali sarebbero stati indicati come domicilio fittizio (tale cioè solo sulla carta e non nella realtà dei fatti) per le pratiche necessarie per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno a una serie di cittadini cinesi. Per la precisione, una trentina i casi contestati dall’accusa e sulla cui base ieri pomeriggio il pm Zanotti al culmine della propria requisitoria ha chiesto la condanna di tutti e tre gli imputati. La pena più gravosa è stata sollecitata per i due avvocati Rosanna e Matteo Cabianca: 10 gli anni di condanna chiesti per la donna, 5 anni per il fratello. Anche il terzo imputato, all’epoca dei fatti vigile urbano ma attualmente in pensione,Luciano Caldana rischia di pagare un «conto» pesante: 5 ann.
Per gli avvocati difensori Davide Sentieri, Giacomo Piazzi e Roberto Canevaro, durante le prossime due udienze che si terranno di fronte al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Paola Vacca ( a latere i colleghi Raffaele Ferraro e Monica Sarti) ci sarà modo di replicare alle contestazioni pronunciando le rispettive arringhe. La sentenza è invece attesa per la fine di ottobre, mentre in precedenza altri due vigili urbani avevano già chiuso la vicenda patteggiando in udienza preliminare. Non resta ora che attendere la fine del processo di primo grado anche se la «coda» in appello è quasi certa.