Traforo, spunta la maxi coop
La delegazione del colosso romagnolo ieri a Palazzo Barbieri per discutere del progetto Tosi ha incontrato i vertici della Cmc di Ravenna, leader nelle costruzioni di tunnel
Traforo delle Torricelle, spunta un altro nome «pesante» del settore. Ieri il sindaco Flavio Tosi ha ricevuto una delegazione della Cmc, (Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna), uno dei colossi del settore a livello nazionale ed internazionale.
Nella vicenda del Traforo delle Torricelle spunta un altro nome «pesante» del settore. Ieri pomeriggio alle 15, a palazzo Barbieri, il sindaco Flavio Tosi ha infatti ricevuto una delegazione ad alto livello (guidata dal direttore generale) della Cmc, la Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, uno dei colossi del settore a livello nazionale ed internazionale. All’incontro hanno partecipato anche l’amministratore delegato di Technital, Massimo Raccosta, e l’assessore Enrico Toffali.
Proprio l’ingegner Raccosta, a nome di Technital, aveva espresso ultimamente più d’una perplessità (per usare un eufemismo) sulla possibilità di portare avanti la gigantesca opera pubblica. E l’innesto nell’operazione di un’altra grande impresa come Cmc (soprattutto dopo che le perplessità di Raccosta sono state condivise anche dalla Mantovani SpA) potrebbe probabilmente dare una mano a superare l’impasse. Proprio Raccosta aveva tra l’altro spiegato che senza i 53 milioni di «aiuto» da parte della società autostradale Brescia-Padova, le cose si sarebbero messe decisamente male («erano fondamentali, come volano, ma al momento non ci sono» aveva spiegato). Ma a palazzo Barbieri ribattono che proprio negli ultimi giorni, si sarebbe trovata un’intesa anche su questo: la Brescia- Padova, d’intesa anche con il ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio, verrebbe autorizzata a rifare il proprio Piano Economico Finanziario senza tener conto della futura realizzazione della Valdastico (più che mai incerta e che comunque avrebbe tenuto tutto bloccato per almeno tre anni). Un Piano Finanziario in cui, assicurano in Comune, quei 53 milioni ci saranno. Quanto a Technital, va ricordato che c’è in ballo una penale trai6 e i 7 milioni di euro, nel caso in cui la vicenda si arenasse per colpa della società progettante.
Tornando all’incontro di ieri pomeriggio, a quanto è dato sapere è stato solo una prima presa di contatto, ma la «manifestazione d’interesse» c’è stata, e adesso si aspetta di capire quali frutti concreti potrà dare. Se li darà. Proprio all’inizio di quest’anno, la Cmc si era aggiudicata (assieme alla Vianini lavori, del gruppo Caltagirone) una commessa da 400 milioni di euro in Svezia, per la costruzione proprio di due gallerie sulla tangenziale di Stoccolma, tra Lovön e Ekerö. Due «trafori» che ricordano, almeno in parte, quello proposto dalla giunta Tosi sotto le Torricelle per completare, a nord, la tangenziale di Verona.
La romagnola Cmc è la quinta azienda nazionale nel settore costruzioni, con 1,2 miliardi di fatturato e 8mila dipendenti. I cantieri in Svezia dureranno almeno cinque anni. Il 27 febbraio scorso l’assemblea dei soci aveva approvato il Piano Industriale 20162018 che prevede che il fatturato arrivi nel 2018 a un valore di circa 1,4 miliardi di euro (1,1 miliardi nel 2015).
In Italia, nell’ultimo anno, la Cmc. ha ottenuto lavori per circa 485 milioni di euro principalmente acquisendo partecipazioni societarie o subentrando (attenzione…) in contratti risolti a vario titolo da altri appaltatori. Proprio in tema di trafori, il direttore generale, Roberto Macrì, ha spiegato che «il mercato dello scavo meccanizzato di gallerie ci vede sempre più protagonisti con 16 Tbm (Tunnel Boring Machine, ndr) operanti nel mondo, di cui cinque in Italia».
Nell’intervista concessa al nostro giornale il 28 dicembre scorso, il presidente della Mantovani SpA, Carmine Damiano, aveva detto tra l’altro che «se le nuove condizioni poste dal Comune di Verona per realizzare il tunnel non terranno conto delle esigenze da noi manifestate, la nostra impresa uscirà dal business. E se la Mantovani si tirerà indietro – aveva aggiunto, scandendo le parole – non credo se ne troveranno altre in grado di sostituirla».Se quell’impresa, invece c’è, e magari si chiama Cmc, lo scopriremo solo nelle prossime settimane.