Corriere di Verona

Hellas appeso ancora a un filo di speranza

Con il punto conquistat­o a Firenze Delneri allunga di sette giorni il verdetto finale della stagione. E domenica c’è lo scontro-verità con il Carpi

- Matteo Fontana

Uno spiraglio si è riaperto. Magari bisogna strizzare gli occhi per metterlo a fuoco, forse c’è da galoppare con la fantasia, però il Verona uscito dalla trasferta di Firenze con un punto fatto di gioco merita di continuare a credere in una salvezza che, parole di Gigi Delneri, «tutti dicono impossibil­e, ma talvolta riescono anche le cose impossibil­i».

Domenica, allora, al Bentegodi, ecco la partita che può rinfocolar­e le speranze dell’Hellas o affondarle definitiva­mente: scontro diretto con il Carpi, risalito a due punti dal miracolo dopo aver battuto il Frosinone sul filo di un rigore all’ultimo minuto. E Fabrizio Castori, tecnico della squadra emiliana, anticipa i temi del confronto di Piazzale Olimpia: «Sarà un’altra finale».

Intanto, dalla domenica del pallone, sono uscite, per chi lotta nei quartieri burrascosi della Serie A, due nuove certezze. La prima, che il numero di squadre coinvolte nella lotta per la sopravvive­nza è aumentato. Altra sconfitta per l’Udinese, altra caduta per il Palermo, altro stop per l’Atalanta. Ci sono pure loro nel bailamme, tra i 27 e i 30 punti. E, aspetto numero due, l’ampliament­o dell’area delle «retrocedib­ili» comporta la possibilit­à empirica di un abbassamen­to della quota salvezza.

Chiaro, il Verona è sempre ultimo, ma con la Fiorentina è tornato, con ottimi argomenti, il gruppo che aveva dato segnali di netta ripresa, finché non si è arenato nella duplice sconfitta con Udinese e Sampdoria. Hellas rigenerato da Delneri, che ha modificato l’assetto tattico: dal 4-4-2 a un 4-2-3-1 che somigliava molto a un 4- 5- 1, all’insegna della grande attenzione in copertura. Ne ha fatto le spese la Fiorentina, intrappola­ta nella carta moschicida di una difesa finalmente attenta e che ha concesso giusto due occasioni all’avversario: sulla prima, il gol di Zarate, sulla seconda, viziata da un intervento poco limpido in area, Gollini ha inventato una parata prodigiosa per fermare il tiro a botta sicura di Kalinic che stava per tradursi in atroce beffa.

Sussulta l’Hellas, sussulta Delneri, che al Franchi ha scelto di lasciar fuori in avvio Pazzini, ha ridato fiducia a Fares come terzino sinistro, ha imbrigliat­o Paulo Sousa in una tela colma di accortezza. Decisioni coraggiose. Il Baffo ha ritrovato il Verona che si era smarrito e ora pensa (oggi il via alla preparazio­ne a Peschiera del Garda) al duello con il Carpi: «Ci sono ancora 27 punti in palio: cerchiamo di farne più che possiamo e dopo faremo i conti», rilancia Delneri.

Evidente che l’incrocio di domenica prossima è l’ultimo treno che passa per inseguire il sogno-chimera della permanenza in Serie A. L’imperativo è vincere con il Carpi, dando un’istantanea occhiata a quel accadrà sugli altri campi. Il Frosinone gioca in casa con la Fiorentina, il Palermo sarà a Empoli sabato. L’Atalanta aspetta la visita del Bologna, con Edy Reja in bilico. Mentre l’Udinese andrà a Reggio Emilia per affrontare il Sassuolo e lo farà con un nuovo allenatore: Stefano Colantuono è stato esonerato ieri, al suo posto la famiglia Pozzo ha messo sotto contratto Gigi De Canio. Insomma, le turbolenze abbondano.

Il Verona sarà in grado di sfruttare le crisi altrui? Domenica la risposta che non ammetterà diritto di replica. O (ancora) dentro o (per sempre) fuori: il bivio è segnato, l’Hellas è alla prova finale di questa stagione.

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 ??  ?? Orgoglio L’abbraccio collettivo a Eros Pisano dopo il gol del pareggio al Franchi domenica. L’Hellas può credere ancora al miracolo salvezza
Orgoglio L’abbraccio collettivo a Eros Pisano dopo il gol del pareggio al Franchi domenica. L’Hellas può credere ancora al miracolo salvezza

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