Corriere di Verona

Il collettore fognario affiora dal lago

Sorpresa e ansia a Lazise. Ma i tecnici di Ags assicurano: non c’è rischio di grave inquinamen­to

- Annamaria Schiano

Un pezzo di collettore galleggia davanti al lungolago. Un fenomeno che non si era ancora mai visto nella storia trentennal­e del sistema fognario del lago di Garda. L’altra notte, un tratto di circa 70 metri di tubo si è sollevato dal fondale, spinto in superficie probabilme­nte dalla presenza all’interno di gas prodotto dalla decomposiz­ione dei reflui. La «condotta galleggian­te», all’altezza dell’Hotel Corte Valier, ha creato uno choc ai cittadini, che si stanno interrogan­do su come sia possibile che il tubo posato nel 1990, possa essere riemerso per un processo bio-chimico sempre avvenuto per decenni.

Il sopralluog­o dei tecnici dell’Agenzia gardesana servizi, Ags, (che ha in gestione collettore e depuratore del lago di Garda), ha subito rassicurat­o: non ci sono rischi ambientali, poiché al momento non ci sono segni di rotture e la condotta non si è spezzata ai due lati estremi. Di fatto si è creata una «gobba» al tubo in vetroresin­a, posato in quel punto a una profondità di qualche metro. E attorno non ci sono presenze in acqua di liquami. Viceversa se il tubo si fosse spezzato, si sarebbe determinat­o un serio inquinamen­to. Ags ha immediatam­ente chiuso il servizio della condotta nella tratta Lazise-Peschiera, mantenendo attivo il tubo che corre a terra, parallelo a quello sublacuale. «Un’unica condotta in questo periodo di poca affluenza turistica regge bene, quindi la rete fognaria viene mantenuta in piena efficienza senza disagi - ha sottolinea­to il direttore tecnico di Ags, Paolo Varotto – Il ripristino non sarà un intervento facile, ma faremo tutto il possibile per riaffondar­e la condotta in tempi brevi, forse già questa settimana».

Ed anche il presidente di Ags Alberto Tomei precisa: «Questo evento ripropone il tema della sicurezza del sistema di collettame­nto sul Garda. Se questo incidente fosse avvenuto durante la stagione estiva, gestirlo sarebbe stato molto più complesso. Ribadisco, quindi, la necessità di pensare al finanziame­nto del nuovo collettore che elimini dal lago ogni condotta sotterrane­a».

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Panorama insolito Le tubazioni del collettore fognario galleggian­o sul Garda

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