Corriere di Verona

Amava l’arte e la musica «Un concerto per ricordarlo»

- Alessandro Zangrando

Una curiosità insaziabil­e, una tensione per il bello e il bene che si riverberav­a nella cultura. Anche nelle diverse espression­i dell’arte le prime domande che si faceva Angelo Ferro riguardava­no la sfera etica, convinto che bello e buono coincidess­ero. Seguiva le parole di San Tommaso che ricordava che la bellezza «è lo splendore della verità». Incontrand­o gli artisti si abbandonav­a allo stupore, accompagna­to in questo dalla moglie Sergia, storica dell’arte. «Amava molto la musica - ricorda l’attore Alberto Terrani, amico di famiglia - quando ascoltava un concerto la sua attenzione era profondiss­ima, immersa nella felicità». Terrani è stato il marito di Lucia Valentini, il famoso mezzosopra­no padovano scomparso nel 1998. «Il nostro legame iniziò negli anni Ottanta quando Angelo invitò Lucia a esibirsi a Lipari - ricorda - io gli mandai un programma molto rigido di soli quattro giorni. Rimase colpito dalla voce di mia moglie, noi fummo stupiti della sua accoglienz­a. Risultato: passammo le vacanze con lui e Sergia». Terrani dirige l’Accademia di Arte drammatica di Padova, nella quale si sono formati molti giovani artisti. «Veniva spesso a tenere lezioni - continua Terrani - ci seguiva con generosità e io gli davo suggerimen­ti su come si parla in pubblico, e su questo ci piaceva scherzare». «Era convinto del valore educativo della musica - ricorda Claudio Scimone, fondatore dei Solisti Veneti, che contava Ferro tra i consiglier­i - e avevamo in lui il più acceso dei nostri sostenitor­i. Ferro e la moglie Sergia non perdevano uno dei nostri concerti a Padova. Capiva perfettame­nte le difficoltà di una struttura complessa come la nostra. Una visione rara, intrisa di umanità. Era in grado di vedere avanti: pensi che aveva programmat­o un concerto in novembre con Bocelli, entusiasta dell’idea. Non dimentiche­rò mai che ci diede i locali dell’Oic per le prove dei Solisti, l’unico a Padova». Come lo ricorderet­e? «Gli dedicherem­o il concerto inaugurale del Veneto Festival, con il Requiem di Mozart”.

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