Folla alla camera ardente Domani i funerali in Duomo celebrati dal vescovo Cipolla
La gratitudine prevale sul dolore. E chi esce dalla camera ardente del complesso Civitas Vitae preferisce ricordare il professor Angelo Ferro con il sorriso sulle labbra. L’esposizione della salma nei sotterranei della chiesa ieri ha richiamato decine di persone: la processione silenziosa di amici, colleghi e dipendenti è cominciata in mattinata, è proseguita nel pomeriggio e si concluderà oggi alle 14.30, prima della messa per gli ospiti e i dipendenti della Fondazione Oic in programma alle 16. Dopo il rosario recitato dai religiosi della struttura, i visitatori hanno reso omaggio a Ferro in una «cella» separata. Dalla politica all’università passando per le imprese, i volti noti che hanno trascorso qualche minuto nella Sala del commiato sono tanti: gli imprenditori Mario Carraro e Guglielmo Bedeschi (delegato di Confindustria Padova) si sono presentati in veste privata, così come il prorettore alla continuità formativa Daniela Lucangeli. Gilberto Muraro, ex rettore del Bo e presidente della Cassa di risparmio del Veneto, ha accettato di parlare: «Ferro ha indicato la strada da seguire per assistere gli anziani e valorizzarli. Sono onorato di aver avuto per molti anni un consigliere autorevole e prezioso come lui: è stato una sorta di fratello maggiore, mi ha insegnato a vivere con generosità e a morire con coraggio». L’omaggio del Comune è affidato al vicesindaco Eleonora Mosco: «Ferro era un uomo di grande cultura e grande fede, lo ricorderemo per la lungimiranza e per il compromesso tra l’impegno sociale e il rispetto dei criteri economici. Il vuoto che lascia sarebbe incolmabile se non fosse per il grande esempio e la speranza che lascia ai giovani». Guido Visentin, l’architetto che ha progettato il Civitas Vitae, ha un ricordo per ogni pietra del complesso: «La Sala del commiato è l’ultima opera che Ferro mi ha affidato. Abbiamo lavorato insieme a lungo e ogni giorno si inventava qualcosa, tanto che mi chiedevo dove trovasse tutta quella forza: è una delle persone più intelligenti e altruiste che io abbia conosciuto». La camera ardente ha richiamato anche tanta gente comune, dalla responsabile dell’asilo agli operatori sanitari in pensione: «Era un grande uomo, umile ed onesto – ripetono tutti -. Ha sempre cercato di aiutare il prossimo e in particolare i bisognosi, ispirato dalla fede». Domani alle 15 il funerale in Cattedrale celebrato dal vescovo Claudio Cipolla, quindi la sepoltura nella tomba di famiglia a Este.