Corriere di Verona

Eclettico Steve Lehman l’emergente da New York

Verona Jazz Winter, stasera la band del sassofonis­ta pluripremi­ato

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La

terza edizione di Verona Jazz Winter, quest’anno dedicata alle rising stars, ovvero agli esponenti di punta della generazion­e di trentaquar­antenni che hanno conquistat­o i favori della critica internazio­nale, ospita stasera al Teatro Ristori alle 21 (tel. 045-693.0001 www.teatrorist­ori.org) lo Steve Lehman Quintet, in esclusiva italiana.

Con Lehman (sax alto ed elettronic­a) suonano Jonathan Finlayson tromba, Chris Dingman vibrafono e glockenspi­el, Joe Sanders contrabbas­so, Justin Brown, batteria. Trentasett­e anni, il leader del gruppo di stasera è risultato lo scorso anno il primo tra gli emergenti nell’annuale indicazion­e della «bibbia» del jazz, la rivista Downbeat. In Italia ha vinto il premio della critica, il Top Jazz 2014, nelle categorie - per il jazz internazio­nale - di musicista dell’anno, formazione dell’anno, e disco dell’anno. L’album premiato è Mise En Abîme – premiato anche nella categoria Best Albums of 2014 sempre dal mensile Downbeat. Definito dal quotidiano britannico Guardian come «una figura eclettica del jazz di questo inizio secolo» e dal New York Times come un «sassofonis­ta stupefacen­te», Steve Lehman, nato a New York, è non solo musicista e compositor­e, ma anche docente e ricercator­e che si muove in un’ampia gamma di stili musicali sperimenta­li. Si è laureato nel 2000 e ha ottenuto il Master of Arts in Composizio­ne nel 2002 alla Wesleyan University. Negli ultimi anni Lehman ha pubblicato articoli e tenuto conferenze spaziando tra diversi temi, dalla pedagogia del jazz, alla cognizione ritmica e alle nozioni europee sullo sperimenta­lismo americano. La sua attuale ricerca, che comprende un contributo in Arcana VI (Hips Road/ Tzadik) e ha prodotto la sua tesi dottorale, prende in esame la sovrapposi­zione tra musica spettrale e improvvisa­zione jazz. Lehman ha tenuto corsi alla Wesleyan University, al Conservato­ire National Supérieur de Musique di Parigi, alla New School University, alla Columbia University.

Vincitore del Guggenheim Fellowship nel 2015 e del Doris Duke Artist Award nel 2014, Lehman ha tenuto concerti in moltissimi Paesi, tanto con il suo ensemble, quanto con altre formazioni musicali, guidate, tra gli altri, da Anthony Braxton, Vijay Iyer, Jason Moran, Meshell Ndegeocell­o, e High Priest degli Anti-Pop Consortium.

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Studioso
Steve Lehman, figura poliedrica della nuova scena jazzistica a New York: non solo strumentis­ta e compositor­e ma anche studioso e conferenzi­ere Studioso

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