Firme «sospette» In aula subito battaglia
VERONA Firme «sospette», o comunque non regolari, per le liste delle amministrative del 2014 ad Affi, Pescantina, Bussolengo e San Bonifacio. È stata subito battaglia, ieri, al via dell’udienza preliminare che vedeva 97 imputati chiamati a rispondere di falso ideologico di fronte al giudice Laura Donati. Terreno di scontro, tra le parti, l’eccezione preliminare con cui l’avvocato Roberto Canevaro (che tutela l’assessore del Comune di Verona Alberto Bozza) mirava a ricusare il gup Donati in quanto si sarebbe occupata dell’inchiesta in occasione dello stralcio della posizione di uno degli indagati(si trattava dell’avvocato Paolo Longhi, la cui posizione è stata archiviata). Un’eccezione, quella a cui si sono uniti anche gli altri difensori, che è stata alla fine rigettata dal gup in quanto l’archiviazione era stata disposta dalla procura: motivazione, questa, che non ha però del tutto convinto le difese, che si sono riservate di riproporre la questione davanti alla Corte d’Appello. Dopodiché, durante l’udienza di ieri (che alla fine è stata aggiornata a metà giugno), è stato anche preannunciata da parte dei legali di una ventina di imputati l’intenzione di chiedere un rito alternativo (alcuni il patteggiamento, altri l’abbreviato; tra questi, almeno per ora, non figura Bozza, implicato nella vicenda insieme ad altre 96 persone: da una parte, quegli ex assessori ed ex consiglieri provinciali chiamati a garantire e verificare regolarità e autenticità delle sottoscrizioni a favore delle liste elettorali; dall’altra, coloro che materialmente si occuparono di raccogliere le firme necessarie. Tra i nomi di spicco sotto accusa, Samuele Campedelli, Pdl, ex assessore provinciale e al momento capogruppo nel consiglio comunale di Zevio. Nel mirino, poi, Carla De Beni, ex sindaco di Affi, ex assessore provinciale della Lega, consigliere d’amministrazione e vicepresidente di Autobrennero, schierata alle regionali con la lista di Tosi per il Veneto. Altro nome coinvolto risulta quello di Luigi Frigotto, ex assessore provinciale all’Agricoltura, ora con Tosi. Sotto accusa inoltre Alice Leso, Pd, ex consigliere provinciale e Stefano Marzotto, sindaco di Pressana, ex segretario provinciale dell’Udc, in lizza alle regionali per Area Popolare. Noti nel mondo politico veronese anche Giuseppe Mazza del Pd, già consigliere provinciale; Franca Maria Rizzi del Pd; Francesca Zivelonghi, ex consigliere provinciale del centrodestra. Per tutti, appuntamento in tribunale tra tre mesi. Sempre in corte d’assise.