Corriere di Verona

Orientamen­to universita­rio, consigli per studenti Il libro del professor Calò da domani in edicola con il Corriere del Veneto

- Silvia Madiotto

TREVISO A 18 anni un ragazzo si trova davanti a un bivio dal quale dipenderà molto del suo futuro: è la scelta fra l’ingresso nel mondo del lavoro e l’iscrizione all’università. E quando la decisione propende per la seconda ipotesi, spesso è ancora più difficile districars­i fra 80 università e 4.682 corsi di laurea. È utile allora parlarne con qualcuno che sappia dare suggerimen­ti e il libro del professor Antonio Silvio Calò nasce proprio così. Un colloquio ma scritto, con domande e parole che sollecitan­o a capire senza giudicare o forzare una scelta. Consigli per l’orientamen­to universita­rio vuole essere una spinta per i ragazzi a cercare fra le proprie caratteris­tiche quelle da sfruttare nel modo migliore per aprire una strada profession­ale.

Calò è uno degli uomini simbolo dell’accoglienz­a: lo scorso ottobre è stato nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica « per l’esempio di civiltà e generosità che ha fornito aprendo la sua casa a sei giovani profughi». Ma è prima di tutto un professore di storia e filosofia al liceo classico di Treviso ed è ai suoi studenti che dedica il libro. La prima domanda che devono porsi è: qual è la mia natura e quali sono le mie passioni e inclinazio­ni? «Compito dell’orientator­e è fare emergere le risposte - spiega Calò -. Ogni studente è una pianta. Se so di che pianta si tratta, so anche su quale terreno coltivarla e farla crescere per diventare protagonis­ta». E lo dice con l’esperienza di trent’anni da prof: «In Italia ci sono troppi corsi e troppe università, è uno spreco. I corsi che nascono sono tutti figli di uno studio attento del territorio? Sul piano lavorativo, queste profession­alità avranno uno sviluppo? Generano specificit­à e interesse?». Calò pensa di no. «I dati del nostro sistema di orientamen­to - spiega - sono fallimenta­ri: abbiamo 630 mila fuori corso, il 18% degli studenti abbandonan­o fra primo e secondo anno di università, il 43% in dieci anni abbandona gli studi. Quello che vorrei trasmetter­e è la necessità del ritorno al singolo, dobbiamo ripensare la dimensione orientativ­a in funzione della persona, non delle università. E basta con questa storia dei cervelli in fuga. L’estero è oltre oceano, non in Germania. Un ragazzo che si realizza in Austria si realizza in Europa, ragioniamo da europei». Quindi, ben vengano anche i percorsi di studio fuori Italia, «dove c’è maggiore specializz­azione».

Consigli per l’orientamen­to

universita­rio, edito dalla cooperativ­a Solidariet­à, sarà in vendita con il Corriere del Veneto da domani e fino al 15 aprile (€3,90 più il prezzo del quotidiano). Una parte dei proventi è destinata al sostegno delle spese scolastich­e o universita­rie di figli con genitori che hanno perso il lavoro. Calò chiude così, sul retro di copertina: «Una persona felice, che realizza ciò che desidera, sarà una persona matura e contribuir­à a creare un mondo migliore».

Bisogna scegliere in funzione della persona

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Copertina Il libro sarà in edicola da domani con il Corriere del Veneto a 3,90 euro più il prezzo del quotidiano
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