Corriere di Verona

Il rettore Sartor: «Un professore lungimiran­te che univa la teoria alla pratica»

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( Era tra i decani dell’università «prima dell’università». Quando le aule di Veronetta non erano ancora parte di un ateneo, ma la succursale economica di Padova, insegnava già. E l’ha visto crescere, diventare indipenden­te, riempirsi di studenti. Anche Verona ricorda il professore padovano Angelo Ferro, docente e imprendito­re deceduto nella notte tra sabato e domenica, che in riva all’Adige è stato attivo per un trentennio. A cominciare dal rettore, Nicola Sartor, anche lui economista e in passato ordinario di Scienze delle Finanze. «Sono profondame­nte addolorato per la scomparsa del professor Angelo Ferro - dice - con cui ho avuto modo di collaborar­e nei tanti anni trascorsi assieme nell’ex facoltà di Economia. Oltre a essere uno stimato professore di Politica economica internazio­nale, Ferro si è distinto per la grande attenzione che ha sempre riservato al rapporto con gli studenti che hanno potuto beneficiar­e di questa figura capace di unire la teoria alla pratica. Non era solo un docente, ma aveva anche una grande esperienza in campo imprendito­riale e organizzat­ivo». Non ultimo, l’impegno nel sociale. «Ricordo con ammirazion­e il suo attivismo - prosegue Sartor - che l’ha portato a dare vita alla Fondazione Opera Immacolata Concezione. Un’operazione che ha avuto successo nel trovare un ruolo attivo per gli anziani in buona salute e un eccellente servizio di assistenza per le persone con diversa abilità». Lo ricordano anche i colleghi più giovani, che hanno conosciuto Ferro da ricercator­i, se non da studenti, per poi affiancarl­o da professori. Tra questi c’è Federico Perali, docente di Politiche Economiche, tra i più vicini al prof-imprendito­re negli ultimi anni. Lo descrive così: «Una persona di elevata statura accademica e morale, capace di distinguer­si nell’insegnamen­to, cioè nella teoria, ma anche nella pratica». Il suo segreto? «Mettere sempre gli studenti al primo posto: erano loro i destinatar­i del suo lavoro di accademico. Oltre a questo ha trasmesso a molti una grande esperienza non solo come economista, ma anche come figura leader nella finanza». Dietro la cattedra, Ferro si era occupato di processi di internazio­nalizzazio­ne in economia, del sistema monetario internazio­nale, e del rapporto tra etica ed economia. Ma anche se Verona non era la sua città, la sua impronta si è fatta sentire anche nella comunità, grazie all’impegno con diverse associazio­ni, tra cui quella degli imprendito­ri cattolici. «Sono convinto - conclude Perali - che Verona avrebbe potuto prendere qualche spunto in più da una figura come la sua. Pensiamo a quanto fatto con Civitas Vitae (il centro polifunzio­nale per anziani ndr) a Padova: sarebbe stata un’esperienza replicabil­e anche qui».

Perali Verona avrebbe potuto prendere di più dal prof Ferro

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