Corriere di Verona

H-Farm, l’ultimatum di Donadon: «Sul campus risposte rapide, o ce ne andremo da Ca’ Tron»

- Gianni Favero

«Sono allucinato dai temi della discussion­e. Se nelle prossime riunioni, a inizio aprile, non avrò un vero segnale d’interesse per il progetto non posso far altro che svilupparl­o altrove. Come società quotata abbiamo doveri precisi verso gli investitor­i». Parole di Riccardo Donadon, all’indomani di una serata nella sala del consiglio comunale di Roncade, ad illustrare ad amministra­tori e cittadini un progetto di Campus scolastico da 1.800 studenti previsto su una ampia area oggi agricola adiacente all’incubatore H-Farm, nella tenuta di Ca’ Tron.

Un piano d’investimen­ti da 60 milioni di euro in un polo formativo per studenti dai 6 ai 25 anni, con aule, residenze, ristoranti, strutture sportive e spazi architetta­ti su modelli vicini a quelli americani, che dovrebbe ospitare, a regime, tremila persone. Sindaco e consiglier­i hanno chiesto tempo per vederci chiaro. Per studiare il disegno e incontrare la popolazion­e. Atteggiame­nto però piaciuto poco a Donadon che, già a conclusion­e della serata, si era detto «amareggiat­o» per un’accoglienz­a che si aspettava entusiasti­ca, data l’unicità della proposta: «Invece sono stati messi in gioco temi pretestuos­i e scollegati dal progetto, come la mai realizzata metropolit­ana di superficie con fermata a Ca’ Tron che mi fa pensare a una specie di gioco al ricatto con la Regione, molto interessat­a al Campus».

I temi sollevati lunedì sera erano stati anche altri, come la viabilità inadeguata per il traffico che il polo formativo indurrebbe nonostante un nuovo svincolo sulla statale «Triestina» e un ponte sul Sile con parcheggio scambiator­e a Quarto d’Altino. Tema che per il sindaco di Roncade, Pieranna Zottarelli, è di competenza della Regione. Maggioranz­a e opposizion­e hanno espresso l’opportunit­à di «valutare tutto con maggiore attenzione»; argomento legittimo ma che per H-Farm ha il difetto di richiedere tempo. Pur a mente fredda, perciò, Donadon rincara: «C’è un territorio che dovrebbe esser amministra­to in modo consapevol­e e invece dimostra di non essere in grado di creare impresa. E pensare che ci sarebbero decine di città che dicono: ‘magari il progetto lo facesse da noi’». Quali? «Cortina, ad esempio, ma anche Bergamo. O lo si può fare su un’isoletta della laguna, o a Quarto d’Altino, dove si dialoga meglio. O a Silea, dove c’è quell’area dismessa della ex Chiari e Forti». Assist al sindaco del Comune alle porte di Treviso, Silvano Piazza, che da anni cerca soluzioni per il compendio lasciato in abbandono dall’ultimo proprietar­io, la romana Acqua Marcia: «Che quel posto sia perfetto per un polo scolastico lo sostengo da tempo, a prescinder­e da HFarm. Con Donadon ne abbiamo parlato: Silea è pronta a venirgli incontro».

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Bivio Riccardo Donadon a Ca’ Tron

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