Tosi spiazza tutti «Potrei candidarmi sindaco di Roma»
«Io so come fare». Ma sui social impazza l’ironia
«Candidarmi a sindaco di Roma? Mi è stato chiesto. E ci sto pensando seriamente». Flavio Tosi sceglie proprio il giorno in cui (a poca distanza da lui, nella capitale) Giorgia Meloni rende ufficiale la sua corsa al Campidoglio, per far sapere che a quella corsa potrebbe partecipare anche lui. E sui social si scatena l’ironia.
Tosi Mi è stato chiesto di candidarmi a sindaco di Roma e in tutta sincerità ci sto pensando La Lega Così invece dell’Arena penserà di coprire il Colosseo
«Candidarmi a sindaco di Roma? Mi è stato chiesto. E ci sto pensando seriamente». Flavio Tosi sceglie proprio il giorno in cui (a poca distanza da lui, nella capitale) Giorgia Meloni rende ufficiale la sua corsa al Campidoglio, per far sapere che a quella corsa potrebbe partecipare anche lui. E su twitter l’hashtag Tosi è diventato subito un must, con molta ironia nei confronti del primo cittadino di Verona.
In una conferenza stampa tenuta a Montecitorio assieme al consigliere comunale veronese Cristiano Maccagnani e al deputato veneto Emanuele Prataviera, Tosi ha spiegato che «in effetti mi è stato chiesto. E io dico che sono capace di fare il sindaco, visto che oltre ad essere il segretario del Fare!, io sono capace di fare, e ho dimostrato che il sindaco sono capace di farlo. E a Verona – ha concluso – siamo ormai al termine del mio secondo mandato, e quello che dovevo fare l’ho fatto…».
Raggiunto al telefono, Tosi conferma senza esitazioni. E alla domanda se si tratti di una sorta di provocazione o di un’ipotesi seria aggiunge che c’è «un po’ di entrambe le cose, perché a Roma si sta facendo della politica davvero… vecchia, usando le amministrative per vendette, sfide tra partiti e giochi di potere. E invece – ha aggiunto – Roma ha bisogno di qualcuno che il sindaco l’abbia fatto e lo sappia fare». E Verona? «Non ho detto che ho accettato – risponde Tosi – ma solo che c’è una richiesta su cui si sta ragionando». Ma non c’era l’ipotesi di un terzo mandato, chiesto a Renzi? «Certo che c’è, e ne stiamo discutendo. Ripeto: su Roma c’è stata una proposta e ci stiamo pensando. Poi, si vedrà…».
La «bomba» coglie intanto in contropiede anche alcuni collaboratori del sindaco e tutti i suoi consiglieri, alcuni dei quali restano (letteralmente) senza parole. Mentre dalle opposizioni piovono ironie feroci. Ciro Maschio (Fdi, vicinissimo a Giorgia Meloni) ridacchia un laconico «Tosi candidato sindaco a Roma? Allora io mi candido sindaco a Londra!» E aggiunge: «Pensavo fosse una bufala… Dai, siamo seri!». Mattia Fantinati (M5S) ricorda che «da settimane Tosi attendeva una proroga incostituzionale per un terzo mandato, proroga che, evidentemente, non è arrivata. Resta da capire se, per candidarsi a Roma dovrà chiedere il permesso a Renzi o a Berlusconi oppure se con la sua discesa in campo, Pd e Pdl si presenteranno finalmente uniti». La Lega Nord spiega sarcasticamente che «Tosi candidato sindaco di Roma potrebbe essere una scelta molto positiva soprattutto per noi veronesi: in caso di vittoria si trasferirà nella capitale portando con sé i suoi strampalati progetti come il cimitero verticale, il collegamento bidonvia stadio-aeroporto e la copertura dell’Arena che vorrà trasferire sul Colosseo».
Stefano Valdegamberi (Lista Zaia) propone a Tosi «di candidarsi a Presidente degli Stati Uniti D’America», aggiungendo che «un sindaco che in pochi anni si candida come europarlamentare, presidente di Regione, ed ora sindaco di Roma, quando avrà tempo di pensare alla propria città?».
Proprio a Valdegamberli replica la Lista Tosi, che coi suoi consiglieri regionali (Casali, Negro, Bassi e Conte) gli ricorda che «ui che va a fare la morale a Tosi, è stato sindaco di Badia Calavena e mentre era sindaco si è candidato in Provincia, dopo di che si è candidato in Regione con l’Udc, ma mentre era consigliere si è candidato in Comune a Verona. Nel 2010 è stato rieletto in Regione ma nel 2013 si è candidato deputato (non eletto). Tosi invece – concludono - si è dimesso dal Parlamento Europeo (2014) e ha rinunciato ad un seggio sicuro in Regione (2015), entrambe posizioni meglio retribuite di quello di sindaco di Verona».