Galan, c’è la dichiarazione dei redditi pubblici stipendio e proprietà del 2014
Era l’unico deputato a non aver ancora svelato i suoi redditi, tanto che la Camera gli aveva imposto quindici giorni per assolvere all’obbligo di trasparenza, pena l’annuncio in aula dell’inottemperanza. Così venerdì scorso Giancarlo Galan ha firmato la «dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale» e ieri il documento è stato pubblicato sul sito web di Montecitorio, in tempo per rispettare la prescrizione parlamentare ed evitare un’altra umiliazione, in attesa del voto finale sulla decadenza da parlamentare. Diventa così ufficiale non solo il fatto che nel 2014 l’ammontare complessivo è stato pari a 113.493 euro (per un imponibile di 111.944), ma anche il quadro delle proprietà che la Corte dei conti ha sottoposto a sequestro conservativo per assicurare alla Regione il ristoro dei danni all’immagine da disservizio causati dal coinvolgimento dell’ex governatore nello scandalo Mose.
Rispetto alla comunicazione precedente, Galan fa presente («sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero») che sono intervenute due variazioni: l’ex residenza di Cinto Euganeo è stata confiscata, anche se nel frattempo è emerso che villa Rodella dev’essere incamerata da Veneto Banca e non dallo Stato; la quota pari ad un terzo della casa materna a Padova è diventata di sua piena proprietà, in seguito alla morte dell’anziana.
Proprio quest’ultima porzione è uno degli immobili che la procura contabile chiederà di congelare, nell’udienza di convalida del prossimo 12 aprile, insieme ai futuri vitalizi e Tfr, nonché ad altri beni come il bosco di Rovolon e metà della società Margherita, denunciati dal forzista nelle precedenti dichiarazioni patrimoniali, rispetto alle quali non sono state rese note altre modifiche. Va quindi inteso che nella disponibilità dell’ex ministro restano diversi mezzi: un’Audi Q7 del 2006, un quadriciclo Pelpi e un Carryall agricolo del 2007, nonché esemplari d’epoca come un pickup Land Rover del 1980, un fuoristrada Pinzgauer del 1979 e una Minor Morris del 1985, oltre a due barche. Non sarebbero state vendute nemmeno le 3.000 azioni di Veneto Banca, che nel frattempo si sono però notoriamente svalutate.
diventate vettori di contagio»). Per questo in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico delle Venezie è stata avviata una mappatura dell’aedes
aegypti, per cui sono previste l’implementazione del sistema di trappole approntato (al ritmo di una ogni 15 chilometri) per il virus West Nile e una serie di disinfestazioni straordinarie sostenute finanziariamente dalla Regione. «Zika è attualmente l’argomento sanitario più caldo al mondo - ha evidenziato Chan - e dobbiamo lavorare sodo per dare risposte alla sua minaccia. Ma siccome questa malattia si trasmette primariamente attraverso le zanzare infette, la prima linea di difesa è costituita dal contenimento di questi insetti. Ed in questo ogni individuo veneto può giocare un suo ruolo, visto che due terzi delle zanzare colpiscono nelle case. Perciò è fondamentale evitare di tenere quantità di acqua sotto le piante e in generale ristagni dell’acqua domestica».
Alla dottoressa Chan è stato pure consegnato un dossier sull’inquinamento del Movimento 5 Stelle, che domani a Venezia presenterà un esposto al procuratore Luigi Delpino contro la commissione regionale sui Pfas, tema che interessa anche all’Oms. «Finora non siamo stati coinvolti - ha detto il direttore europeo Zsuzsanna Jakab - ma abbiamo ricevuto oggi informazioni tecniche sull’entità del problema e siamo disponibili ad affrontarlo e discutere insieme».