H-Farm, si moltiplicano le offerte alternative per ospitare il campus fuori da Ca’ Tron
L’irritazione di Riccardo Donadon di lunedì sera, quando ha dichiarato al Consiglio comunale di Roncade, la località trevigiana in cui si trova la tenuta agricola di Ca’ Tron che storicamente ospita la sua creatura H-Farm, tutta la sua amarezza per una a suo dire troppo tiepida risposta di fronte al progetto di Campus da 1.800 studenti che era andato a presentare, avrebbe dovuto avere altri destinatari. Ne è convinta il sindaco, Pieranna Zottarelli, che ieri ha tenuto a mettere a posto alcune cose. La prima è che «senza la dichiarazione d’interesse di rilevanza strategica del progetto della Regione non è possibile al consiglio comunale deliberare nel senso richiesto da Donadon», ossia dare disco verde alle procedure più snelle per realizzare le infrastrutture del polo formativo. Poi «gli uffici tecnici sono già attivi da tempo per verificare tutte le condizioni affinché il progetto possa esser realizzato». Terzo, data la dimensione del piano e le ricadute in termini soprattutto viabilistici sulla zona «è necessario che Regione e governo comprendano la portata del disegno e provvedano a far rimettere al loro posto i soldi dieci anni fa stanziati per la metropolitana di superficie e poi dirottati sul ponte sullo Stretto di Messina».
La palla, insomma, è su un’altra zona del campo mentre piovono sulla società di Donadon – partecipata, va ricordato, anche da nomi come Cattolica Assicurazioni, Renzo Rosso attraverso Red Circle, Veneto Sviluppo ed altri – offerte di spazi e strutture già pronte di varie amministrazioni locali. Dopo Silea ieri è stata la volta di Villorba. «Un centro di formazione sullo stile dei campus americani – dice il sindaco, Marco Serena - andrebbe a rigenerare con nuova linfa una zona già ben servita dalle infrastrutture viabilistiche, fra cui strade statali, autostrada A27, ferrovia VeneziaUdine, oltre ad essere vicina al centro cittadino cui è collegata da un servizio di autobus urbano. Sul territorio non mancano strutture ricettive di ogni tipo e numerosi impianti sportivi». L’ultimatum di Donadon del tono «o si fa in fretta o vado altrove» non è piaciuto infine al segretario generale della Cgil di Treviso, Giacomo Vendrame, che lo ritiene «un diktat inaccettabile». «Proprio per l’importanza di questo progetto non vedo nulla di male se chi governa il territorio voglia guardarci dentro e magari trovare spunti che portino vantaggi non solo all’imprenditore ma anche alla comunità che lo ospita».