Corriere di Verona

Hellas, quanto la testa funziona I (pochi) gol vengono dal cielo

Dieci delle 25 reti segnate sfruttando il gioco aereo. Pisano difensore-bomber

- Matteo Fontana

I gol, per il Verona, arrivano dal cielo. Nessuna irriverenz­a, sia chiaro. Sempliceme­nte, la consideraz­ione che viene dalla statistica per dire che l’Hellas, ultimo in classifica e in fondo pure alla graduatori­a delle reti fatte (25 in totale, spiacevole record condiviso con l’Udinese), spicca per le marcature realizzate di testa.

Gioco aereo che ha sempre funzionato, quello gialloblù: una delle rarissime costanti positive che hanno accompagna­te una stagione fin qui sventurata.

Sono 10 i gol segnati dall’Hellas in questa maniera. Tenendo conto che altri quattro sono stati siglati su rigore e che un altro, firmato da Luca Toni nel derby con il Chievo, di fatto è il prodotto di un tiro dal dischetto – il numero 9 ribatté in porta il penalty che gli era stato respinto da Bizzarri – , significa che metà delle reti del Verona sono state fatte di testa. Allungando l’analisi, emerge che c’è uno specialist­a nel settore: Eros Pisano.

Terzino con licenza di segnare gol decisivi, peraltro, visto che è il difensore più prolifico della Serie A . Già, l’ultima stoccata è stata a Firenze, domenica scorsa. Quarta «perla», per Pisano, di una serie iniziata all’ultimo secondo della partita d’andata con l’Atalanta a Bergamo. Verona in svantaggio, punizione nel recupero del recupero, Viviani pennella in mezzo all’area e a sbucare è proprio Pisano: 1-1.

Nella stracittad­ina d’andata sempre Pisano colpì di testa (in posizione di fuorigioco non ravvisata) dando all’Hellas l’illusione della vittoria, poi spenta dal pareggio di Castro. Al Bentegodi con l’Inter, Pisano piazzò la sgrullata aerea che permise al Verona di sorpassare i nerazzurri, in una gara ribollente di emozioni e chiusa sul 3-3. Una partita in cui l’Hellas segnò ancora di testa, con un portentoso stacco di Artur Ionita. Ionita che, quanto a marcature aeree, è secondo al solo Pisano, dato che allo stesso modo ha firmato l’inutile gol che ridusse le distanze a Genova nel 4-1 subito con la Sampdoria. E alla pari con il centrocamp­ista moldavo – vicino al prolungame­nto del contratto con il Verona: si va verso un legame con scadenza il 30 giugno 2019, ma si aprirà comunque un’asta per ingaggiarl­o con il Napoli davanti a tutti – c’è Filip Helander. Il difensore svedese aprì il tabellino con la Lazio, nella partita d’andata, con una zuccata in mischia. Helander ha segnato di testa, pure lui, nel 3-3 con l’Inter. A completare il quadro dei gol in alta quota del Verona sono i timbri di Juanito Gomez col Torino nel 2-2 del Bentegodi alla terza giornata e di Vangelis Moras a Frosinone: il difensore greco rimise in pista l’Hellas, dando ai gialloblù il punto del 3-2. Non bastò per raggiunger­e il pareggio e alla fine di quella gara Andrea Mandorlini fu esonerato. Con Gigi Delneri molte cose sono cambiate (non la posizione in classifica, però) ma a restare invariata è la capacità di segnare in proiezione aerea. Il problema è che di gol per altre vie ne sono stati fatti pochi.

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Terzino goleador Eros Pisano, difensore più prolifico della serie A con 4 gol

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